Oggi ricorre la solennità di Ognissanti, il 1° novembre, che rappresenta da sempre il cuore dell’autunno e una sorta di giro di boa della stagione. Questa festività cattolica è stata purtroppo quasi interamente oscurata, nella narrazione mainstream degli ultimi decenni, da Halloween, tra zucche, streghette e mostriciattoli assortiti. Una simbologia di cui sacerdoti ed esorcisti hanno sottolineato le ambiguità e i rischi.
C’è chi, da alcuni anni, propone tuttavia una lodevole alternativa per i più piccoli: Holyween, una festa in cui i bambini e le bambine indossano un costume che richiama la figura di un santo o di una santa, illuminando la nottata di ieri, alla vigilia proprio del 1° novembre, con le immagini dolci e rassicuranti di chi ha già raggiunto la gloria del Paradiso e da lassù veglia su di noi.
La solennità di Ognissanti può diventare così una vera e propria festa della famiglia. Non soltanto perché tra coloro che sono saliti agli onori degli altari risplendono veri e propri eroi della famiglia e della vita, come Gianna Beretta Molla, ma anche perché il culto dei santi è qualcosa di genuinamente familiare: una tradizione che si è tramandata nei secoli di generazione in generazione.
Celebrare la famiglia del cielo, anche attraverso la commemorazione dei defunti, è un modo molto efficace per difendere e rilanciare la famiglia qui sulla terra in questo martoriato periodo storico. Qualcuno naturalmente obietterà intonando il solito ritornello dell’inclusività, ma amare e valorizzare le proprie tradizioni è il modo migliore per rispettare pienamente quelle degli altri. Solo chi ha coscienza di ciò che è sacro per sé è in grado di comprendere davvero ciò che è sacro per gli altri.
Riscopriamo allora la bellezza e il valore senza tempo delle nostre ricorrenze di inizio novembre. Creare nei bambini memoria, identità, appartenenza, il senso di sicurezza di chi può camminare sulle spalle dei giganti – le sante e i santi appunto – è un passo fondamentale per strapparli alla palude della cultura dominante e del pensiero unico. Il futuro si costruisce solo recuperando le radici.
di Antonio Maldera