Il 21 marzo abbiamo celebrato la Giornata Mondiale della Sindrome di Down e abbiamo accennato all’iniziativa “Basta con la discriminazione dei Down”.
Oggi torno sull’argomento e vi invito di nuovo a firmare e a far firmare la petizione.
Non solo sulla scia dell’emozione e del cordoglio provato dopo aver appreso la vicenda del bimbo sopravvissuto all’aborto e lasciato morire a Varsavia, pochi giorni fa.
Non solo perché una docente dell’università di Cambridge a 44 anni di età ha dato alla luce un bambino perfettamente sano, nonostante le fosse stata diagnosticata la trisomia 21: ha approfondito la questione e ha scoperto che molto spesso le cellule malate vengano eliminate da quelle sane (la notizia è riportata da Il Sussidiario).
Ma soprattutto perché me lo ha chiesto Gianni.
Gianni lavora da sette anni nel supermercato sotto casa mia. Dove passa lui, lascia il segno: quello che ha spolverato splende. La merce esposta è allineata con precisione millimetrica: mai visti i flaconi dei detersivi messi così perfettamente in riga, mai viste le scatole di conserva impilate in modo così simmetrico e ordinato. Ma le uova, ogni tanto, si rompono (... colpa delle uova, però!).
Mai visto un impiegato così elegante: in giacca e cravatta ogni mattina, con una misteriosa valigetta (che non ho mai capito cosa contiene), arriva puntualissimo all’inizio del suo turno di lavoro. Si cambia, mette il grembiule... Anzi: guai a chiamarlo grembiule. E’ la divisa. E comincia ad aprire scatoloni e a riordinare gli scaffali.
Il supermercato non è dei più grandi, ma lui conosce l’esatta collocazione di ogni tipo di merce e di ogni marca venduta.
E l’altro giorno mi fa:”Signora, dammi una mano! Firmami la petizione contro la disticrimazione”.
“La disti...che?“, faccio io.
“La disticrimazione dei bambini Down” dice lui serio. “C’è gente che quei poveri bambini non vuole farli nascere. Perché? Che male hanno fatto?”.
Mi si è gelato il sangue.
“Come si firma la petizione?“.
“Vai sul compiute e scrivi questo”. Apre il grembiule e stacca da una specie di cartucciera legata alla cintura una striscetta di carta fra tante con su scritto: http://stopdiscriminatingdown.com/it/firma-la-petizione/ .
“Ma io l’ho già firmata, Gianni!“.
“Beh, allora falla firmare agli amici tuoi, dai!”.
A Gianni, davvero, non potevo dire di no.
Francesca Romana Poleggi