10/05/2021 di Anna Bonetti

Ecco perché la “questione Fedez” non è finita e perché le priorità anti-discriminazione sono altre

Nel suo monologo di oltre una settimana fa al Concertone del primo maggio a Roma, Fedez ha lamentato la censura della Rai, ma allo stesso tempo ha propagandato una legge che di fatto imbavaglia chi la pensa in maniera diversa. Inoltre ricordiamo che lo stesso Fedez si era espresso in passato in modo non troppo “carino” nei confronti di Tiziano Ferro, proprio sul suo orientamento sessuale nella canzone “Il contrario di tutto”.

Si è però giustificato con il fatto che siccome la canzone ha quel titolo, Fedez in realtà stesse dicendo il contrario di ciò che in realtà pensava (quanto abbia senso questa cosa ancora è dato sapere). Peccato, però, che il nostro amico Fedez in un altro brano che si intitola “Ti porto con me”, abbia detto “non fare l’emo fr***o con lo smalto sulle dita”… e poi guarda a caso – anni dopo - inizia a vendere smalti, tra l’altro ricavandone un lucroso guadagno.

Siamo d’accordo sul fatto che ognuno nella vita possa cambiare idea, infatti anche lo stesso Fedez si è ri-giustificato ammettendo di essere un peccatore e questo siamo tutti felici che lo abbia compreso, però allo stesso tempo continua a denigrare i peccatori leghisti per il semplice fatto che si oppongono al Ddl Zan da lui propagandato. Quindi mi chiedo perché alcune categorie di peccatori sarebbero più uguali delle altre? O forse è questo ciò che vuole la legge Zan?

Quello che non accetto è che sia stato strumentalizzato il palco del primo maggio, tra l’altro finanziato con il contributo di tutti i cittadini italiani, per fare propaganda su un disegno di legge che di certo non riguarda tutti gli italiani. Forse perché  - invece che spendere qualche parola per un milione di Italiani che sono rimasti disoccupati a causa della pandemia - era più importante spostare l’attenzione sul DDL Zan, facendo nomi di persone come Jacopo Coghe e i senatori Pillon e Ostellari che non hanno avuto modo di essere lì presenti e dire la loro.

Perché la televisione dovrebbe dare voce solo a una singola categoria di persone e non apre il sipario anche a chi non si allinea al politicamente corretto? Fedez, inoltre, non ha perso l’occasione di denigrare il Vaticano per quanto riguarda l’investimento sull’azienda che produce la pillola del giorno dopo. Come se l’errore del singolo debba coinvolgere la totalità. Inoltre non si è risparmiato di etichettare i suoi “avversari” come “ultracattolici e antiabortisti”, come se l’aborto fosse un problema esclusivamente religioso, quando in realtà si tratta di un dramma che coinvolge tutti.

D’altronde, cosa possiamo aspettarci da uno che spende una fortuna per le scarpe sataniche con il sangue umano nella suola e si fa tatuare Topolino crocifisso? Che esempio può essere per la società e soprattutto per i giovani? Poi per carità, non nascondo che Fedez abbia sfruttato la popolarità anche per fare del bene. Mi viene in mente la raccolta fondi per aiutare i malati di Covid e le terapie intensive se senza dubbio questo lo apprezzo, ma sul piano etico credo che sia ben lontano dalla Verità.

Credo, infatti, sia troppo facile parlare di libertà a senso unico, limitandosi a fare dirette con l’onorevole Zan, in cui tra l’altro non è stata raccontata tutta la verità. Ad esempio, Zan e Fedez hanno omesso di dire che il pazzo che ha picchiato i due omosessuali nella metro di Roma rischia già ora ben 16 anni di galera, grazie alle pene previste dalla legge attuale. Inoltre in quell’occasione, quando Fedez mi ha nominata nella sua diretta, riportando la mia citazione in cui affermavo di trovare assurda l’idea che alcuni esseri umani fossero più uguali degli altri, l’onorevole Zan ha ribattuto che questa legge tutelerebbe anche me.

Ancora una volta mi chiedo, in che modo? Perché se loro hanno così tanto a cuore i disabili non sostengono il riconoscimento della lingua dei segni di cui si sta discutendo in questi giorni?

A tal proposito, infatti, ritengo che i problemi per i disabili siano altri, quelli soprattutto legati alla mancanza di accessibilità nelle istituzioni pubbliche, a partire dalle scuole che sta creando danni incalcolabili alle persone disabili. Per non parlare della mancanza di assistenza alle famiglie con figli disabili. Infatti, ad oggi, non sono previste per  bambini sordi figure che possano sostenere le famiglie a casa e accompagnarle in un percorso di accettazione della disabilità stessa, oppure - nel caso in cui venga richiesto - di insegnare loro la lingua dei segni. Trovo profondamente ingiusto che un genitore di un bambino sordo debba spendere ingenti somme di denaro per frequentare un corso LIS per comunicare al meglio con i propri figli. Credo che se lo Stato voglia veramente aiutarci debba partire da questi punti anziché strumentalizzarci per attirare consensi a un disegno di legge ideologico e liberticida.

Dunque caro Fedez, perché non ci stupisci con effetti speciali e non inviti anche il senatore Pillon, Ostellari oppure Jacopo Coghe nelle tue dirette? Perché non difendi anche i pro-life che ogni giorno aprono il proprio portafoglio per aiutare le donne a non abortire mentre sono abbandonate dalle istituzioni e vengono trattati come criminali per il semplice fatto di difendere la vita?

Perché non racconti tutta la verità?

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