L’intenzione del Governo di limitare l’uso dei 500mila euro stanziati con l’emendamento Magi alla manovra di bilancio per l’educazione ‘sessuo-affettiva’ nelle scuole alla redazione di “moduli formativi rivolti agli insegnanti” su contenuti inerenti la prevenzione dell’infertilità maschile e femminile è una ‘toppa’ che, almeno nelle intenzioni, potrebbe limitare il danno causato da un emendamento che non sarebbe mai dovuto essere nemmeno approvato. Verificheremo all’atto pratico che questa indicazione sia rispettata puntualmente e che non un euro finisca in progetti o attività ideologiche. Le famiglie italiane continuano tuttavia ad aspettare dal Governo provvedimenti urgenti per difendere la libertà educativa dei genitori e bloccare il dilagare nelle scuole di ogni ordine e grado di corsi e progetti fondati sull’ideologia gender, così come dell’illegale e pericolosa “Carriera Alias” che consente a studenti minorenni di scegliere se essere trattati come maschi o femmine e che è stata ormai adottata da più di 400 scuole. Sul fronte del potenziamento della libertà educativa dei genitori non è stato fatto assolutamente nulla e le associazioni LGBTQ+ continuano a entrare indisturbate nelle classi dei nostri figli e nipoti, all’insaputa dei genitori, per diffondere le loro teorie politiche e antiscientifiche.
Lo riferisce in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, in relazione a quanto dichiarato oggi dal Ministro Ciriani durante il question time alla Camera.