Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, durante la conferenza stampa tenutasi a Roma, lo scorso 13 luglio, sull'emergenza caldo e l'allarme solitudine per gli anziani, ha esposto una situazione preoccupante: in Italia, su 13,9 milioni di anziani censiti, ben 9 milioni sono soli o a rischio isolamento. In questa particolare stagione poi, il caldo e la solitudine diventano una miscela esplosiva.
Lo stesso Impagliazzo ha lanciato una richiesta ben precisa al Governo affinché vengano emanati il prima possibile i decreti attuativi della Legge delega sugli anziani approvata lo scorso 31 marzo: «Può segnare una svolta umana per la popolazione anziana e un grande vantaggio culturale per l'intera società, per proteggere gli anziani non solo nelle emergenze» ha affermato, prima di proseguire rivolgendosi all’Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), proponendo di realizzare un monitoraggio e una localizzazione degli anziani e dei fragili, così da poter predisporre interventi tempestivi in situazioni di emergenza. Sono stati ricordati, ad esempio, i molti anziani rimasti bloccati in Romagna a causa delle alluvioni, alcuni dei quali hanno perso la vita.
Ha concluso con un appello rivolto a tutti i cittadini italiani, a cui saranno distribuiti gratuitamente dei volantini dal titolo “Viva gli anziani, emergenza caldo e allarme solitudine. Ognuno può fare la differenza”. Impagliazzo ha spiegato che si tratta di “10 consigli per una città solidale contro l’isolamento”.
Sicuramente questi sono messaggi importanti, non solo da ascoltare ma anche da mettere in pratica, cosa che il Governo ha promesso di fare nel gennaio scorso, tramite la promozione del Patto per la Terza Età redatto dal Consiglio dei Ministri. Il termine per la promulgazione dei decreti attuativi è stato fissato per 31 gennaio 2024. La regia della riforma è stata lasciata in mano a un Comitato interministeriale per le politiche a favore della popolazione anziana, il Cipa, presieduto dal premier stesso o, su delega, dal Ministro per il Lavoro e le Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.
Alcuni degli obiettivi fissati riguardano la semplificazione delle procedure di accertamento delle fragilità e l’istituzione di un assegno unico per anziani, che sarà erogabile, a scelta del beneficiario, sotto forma sia di trasferimento monetario sia di servizi alla persona. Un ulteriore passaggio corrisponderà all’armonizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e sanitarie, e la definizione, insieme agli enti locali e alle Asl, del Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snda).
Le premesse sono buone, soprattutto perché «gli anziani sono il cuore della nostra società e prendersi cura di loro significa avere cura di tutti noi» come ha dichiarato il premier Meloni proprio il giorno dell’approvazione della Legge delega. Ora possiamo aspettare l’emanazione dei decreti attuativi: se queste misure si concretizzassero potrebbero fare la differenza per i milioni di anziani che abitano il nostro Paese.
Anche Pro Vita & Famiglia, lo ricordiamo, si è espressa sul tema, promuovendo una campagna di sensibilizzazione, già nell’ottobre 2022, intitolata “Grazie a Dio ci sono i nonni”, rivolta non solo ai cittadini, ma anche al Governo e al Parlamento allora da poco in carica per l’adozione di misure a tutela degli anziani, sia sul piano pratico, come la creazione di un numero verde nazionale per le situazioni di emergenza causate dalla solitudine, sia sul piano istituzionale, come l’organizzazione di manifestazioni in occasione della festa dei nonni, che si celebra il 2 ottobre di ogni anno.
Aspettando i decreti governativi, dunque, possiamo iniziare noi stessi a fare la differenza, occupandoci in prima persona degli anziani che ci sono vicini e riconoscendo il grande valore che portano alla nostra società.