«Si tratta di una serie di misure che poi andranno a sfociare in un codice per la famiglia. Il nostro obiettivo è far comprendere come la natalità sia oggi uno dei problemi e delle questioni più importanti e urgenti di questo Paese e di come i figli possano rappresentare davvero una risorsa per l’Italia capace di garantirle un futuro». Con queste parole il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha commentato, in esclusiva a Pro Vita, le novità in materia di politiche per la famiglia contenute nella manovra e rivolte in modo particolare a favorire la natalità. «Perché», ha poi aggiunto «un Paese dove non si nasce più è già senza futuro».
Il Ministro sembra voler andare oltre le misure messe in campo dal precedente governo, giudicate «non sufficienti» per poter favorire un reale incremento della natalità. Soprattutto perché le ricette del passato sembravano mancare di un elemento essenziale, ossia i necessari interventi utili a coniugare maternità e lavoro, laddove proprio il bisogno di lavoro spesso rischia di scoraggiare le famiglie a fare i figli. La nuova politica che sta ispirando Fontana prevede invece un completo stravolgimento del paradigma, laddove la maternità da problema si trasforma in una straordinaria opportunità per i genitori.
Gli interventi sono contenuti in un emendamento governativo messo a punto dal ministro nell’ambito di un “pacchetto famiglia” composto da emendamenti governativi ed emendamenti presentati dalla Lega. Pilastro delle misure sarà l’aumento degli incentivi alla natalità che andranno oltre il vecchio bonus bebè con un rifinanziamento di 444 milioni di euro a fronte dei 400 previsti per l’ultima annualità dal precedente governo. Altra novità pensata da Fontana riguarda i figli: per ogni figlio successivo al primo è previsto un incremento del 20% sugli importi erogati. Saranno previste due fasce di reddito (fino a 7.000 e da 7 a 25.000 euro) per gli assegni alle famiglie.
Oltre agli incentivi per la natalità arriveranno anche misure in favore dei genitori con 40 milioni di euro per favorire il congedo di quattro giorni per i padri e l’istituzione del Fondo di sostegno per le crisi familiari con un importo di 10 milioni di euro annui cui va ad aggiungersi il raddoppio delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità. Nella proposta presentata, per le mamme sarà inoltre possibile scegliere se accedere a un periodo di tre mesi di maternità retribuita al 60% oppure di sei mesi di maternità retribuita al 30%.
Nel “pacchetto famiglia” il ministro rilancia anche l’iniziativa della Carta famiglia, che consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi oppure a riduzioni tariffarie. Sono stati previsti inoltre 960 milioni di euro per tre anni per gli asili nido.
«Con il nuovo fondo e le nuove misure di incentivo alla natalità», spiega il Ministro Fontana, «abbiamo voluto perfezionare il meccanismo precedente e rendere le misure più efficaci, considerato che i dati emersi dall’impiego del precedente bonus bebé hanno evidenziato un allarmante calo demografico di 22.000 neonati dal 2015 al 2017 e una contrazione del -16%, nel periodo 2008 – 2016, sui figli di ordine successivo al primo. Era quindi fondamentale – numeri e studi alla mano – operare una riflessione, quindi potenziare e ristrutturare la misura, che il precedente governo aveva peraltro previsto in scadenza. Ho inoltre inserito il nuovo incentivo in un più ampio ‘pacchetto’ di misure, organico e strutturato, per ampliare benefici e risposte alle famiglie. Si tratta del primo passo di un percorso che nel corso dei prossimi anni mi auguro ci porterà ad avere una politica di rilancio demografico completa ed efficace, anche con un codice specifico a favore della famiglia e dell’incremento della natalità».
Americo Mascarucci