07/10/2021 di Luca Volontè

“Esperto” Onu criminalizza chi critica l’ideologia Lgbt. Ecco i pericoli che corriamo

In un nuovo rapporto trasmesso al Segretario Generale all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, vengono chieste  sanzioni penali contro chiunque critichi la teoria del genere, l'orientamento sessuale, l'identità di genere e persino l'educazione sessuale LGBTI.

Il rapporto, che risale allo scorso 30 settembre, è stato prodotto da Victor Madrigal-Borloz che lavora al Consiglio dei Diritti Umani come Esperto “Indipendente” per la violenza e la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e la identità di genere,  e sostiene che c'è un sostanziale "contraccolpo" contro i progressi dei diritti umani raggiunti da omosessuali e transgender, e che questo contraccolpo è una minaccia contro queste persone.

Secondo Madrigal-Borloz il contraccolpo deriverebbe da un "forte aumento di leader politici ultraconservatori e gruppi religiosi che usano le loro piattaforme on-line per promuovere il bigottismo, disumanizzare le persone e favorire lo stigma e l'intolleranza tra i loro lettori". Nell’elaborare il suo scritto Madrigal-Borloz ha usato anche un altro rapporto che sostengono che i gruppi "anti-gender" degli Stati Uniti hanno raccolto 6,2 miliardi di dollari tra il 2008 e il 2013 e che questi gruppi hanno incanalato 1 miliardo di dollari in tutto il mondo per combattere l'aumento dei diritti LGBT.

Il rapporto è del ‘Philanthropy Project’, una coalizione di fondazioni di sinistra, due delle quali - Ford Foundation e Arcus Foundation – hanno a loro disposizione ben 14,7 miliardi di dollari in gestione finanziaria. Uno dei pochi gruppi che Madrigal-Borloz cita esplicitamente è la Chiesa cattolica, messa all’indice perché difende la "la dottrina della complementarità uomo-donna”. La Chiesa, secondo questo “esperto”, avrebbe anche violato il principio di non discriminazione nel sostenere la famiglia fondata sul matrimonio. Tutte visioni che, secondo Madrigal-Borloz, creerebbero “un rischio significativo per la promozione dei diritti delle donne e favoriscono la violenza e la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere". Madrigal-Borloz invita inoltre gli Stati membri delle Nazioni Unite a "intraprendere azioni decisive e concertate per contrastare le pratiche di esclusione che minacciano i diritti umani internazionali, regionali e nazionali".

Inoltre, il documento di Madrigal-Borloz afferma che "le pratiche di esclusione non sono conformi al diritto internazionale e ai diritti umani e devono essere trattate di conseguenza, anche inserendole nel quadro giuridico dei discorsi di odio e dei crimini di odio". Va notato che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite non ha mai riconosciuto il "genere" come un costrutto sociale. Infatti, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, un trattato del 1998, definisce il "genere" come uomini e donne. L'Assemblea Generale non ha mai riconosciuto "l'orientamento sessuale e l'identità di genere" come una categoria di non discriminazione. Il diritto internazionale non riconosce nemmeno il concetto di "transgender".

La gravità del documento di Madrigal-Borloz sta nel fatto che esso potrebbe essere usato dai governi nazionali per rendere illegale persino criticare l'ideologia di genere. Coloro che criticano questa ideologia potrebbero essere accusati di incitamento e violazione ai diritti umani delle persone e, dunque, perseguiti penalmente.

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