Il Partito Democratico ha dichiarato guerra a Pro Vita & Famiglia in Europa.
Gli eurodeputati del Pd stanno contestando l’iscrizione della nostra Onlus nel Registro di Trasparenza UE da parte della Commissione Europea. Il Registro di Trasparenza riconosce, legittima e regola l’attività delle ‘associazioni di interesse’ all’interno delle istituzioni europee, a partire dalle sedi parlamentari a Bruxelles e a Strasburgo.
Lo scorso 6 dicembre 2024 gli Eurodeputati del Pd - dal paladino LGBT Alessandro Zan all’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio - hanno sottoscritto e inviato alla Commissione UE un’interrogazione per screditare la nostra Onlus con informazioni totalmente false e infamanti circa (inesistenti) legami finanziari con movimenti di estrema destra che metterebbero in dubbio la nostra trasparenza e correttezza finanziaria. Tutto questo per chiedere alla Commissione di rivedere la propria decisione ed espellere Pro Vita & Famiglia dal Registro di Trasparenza.
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L’iscrizione di Pro Vita & Famiglia nel Registro di Trasparenza dell’Unione Europea - un successo raggiunto dopo l'inaugurazione di un apposito “Dipartimento Unione Europea” all’interno della Onlus - ci consente di influenzare i processi decisionali di istituzioni come il Parlamento Europeo coi nostri valori: tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, promozione della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, primato educativo dei genitori e il contrasto a pratiche come l’utero in affitto e l’ideologia ambientalista che considera l’uomo un “cancro” del pianeta.
Questo è ancora più importante considerando che, nel Registro, sono già iscritti numerosi enti che promuovono l’aborto e l’Agenda LGBTQ, influenzando le decisioni europee per modificare, a cascata, sugli ordinamenti nazionali. Eppure, per il Partito-sedicente-Democratico, sembra che solo le organizzazioni progressiste abbiano diritto a portare le proprie istanze alle istituzioni europee.
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Il 13 gennaio scorso Pro Vita & Famiglia ha fermamente replicato alle accuse del Pd con una nota spedita alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e a tutti i Commissari, in cui abbiamo smentito punto per punto le menzogne contenute nell'interrogazione: non esistono operazioni finanziarie o altre forme di legame tra Pro Vita & Famiglia e alcun partito o movimento politico.
Nel 2019, infatti, la Procura di Roma ha accertato l’assenza di qualsiasi collegamento tra la nostra Onlus e il partito Forza Nuova. In particolare, una nota del 6 novembre 2019 della Digos conferma l’assenza di qualsiasi connessione tra le due entità. Queste evidenze sono state acquisite nell’ambito di un procedimento penale che ha portato al rinvio a giudizio di giornalisti per diffamazione ai danni di Pro Vita & Famiglia. Pro Vita & Famiglia non si è limitata a fornire chiarimenti sulle falsità contestate dal Pd. Abbiamo anche dato mandato ai nostri legali di intraprendere le azioni necessarie a tutelare la nostra reputazione.
Se la Commissione Europea cederà alla pressione del Pd estromettendo Pro Vita & Famiglia dal Registro di Trasparenza, il lavoro avviato col “Dipartimento UE” della Onlus - finalizzato a creare una rete di associazioni e politici capace di arginare le minacce ideologiche contro vita, famiglia e libertà provenienti dall’UE - sarà gravemente compromesso, a beneficio delle Lobby abortiste e arcobaleno.
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