02/12/2021 di Luca Marcolivio

Europa pro-Gender e contro il Natale. Giubilei: «Ritiro delle linee guida risultato di un lavoro di squadra»

Il momentaneo ritiro della circolare UE che vietava di utilizzare le parole “Natale” e “signore e signori” è un episodio che lascia ben sperare e in cui l’Italia – con i suoi giornalisti e i suoi politici – ha contribuito in modo decisivo. A sostenerlo, intervistato da Pro Vita & Famiglia, è Francesco Giubilei, autore dello scoop del Giornale, che rivelava l’esistenza del documento. Come ha osservato Giubilei, rispetto ad altri episodi simili, la reazione è stata più forte e politicamente trasversale. La vera nota stonata in questa storia è il tentativo, da parte di alcuni sedicenti fact-checker indipendenti, di far passare per falsa, una notizia – quella della circolare UE – che è a tutti gli effetti vera.

 

Giubilei, lei è l’artefice dello scoop per Il Giornale sulla circolare della Commissione Europea sulle prescrizioni lessicali destinate a dipendenti e parlamentari dell’UE. Come ne avete appreso l’esistenza?

«Ne siamo venuti in possesso tramite una nostra fonte interna, uscendo con un articolo domenica scorsa. È seguito un lavoro sinergico e di collaborazione tra il mondo della politica e quello della comunicazione, per far sì che questa notizia fosse rilanciata sia su scala nazionale che europea».

È anche per questo che le pressioni degli europarlamentari italiani di ECR hanno permesso il ritiro del documento?

«Sì, infatti, proprio nei giorni successivi all’uscita del mio articolo, sono emersi altri particolari del documento e, nel frattempo, la questione è diventata un vero e proprio caso europeo, stimolando l’intervento dei principali giornali, tv e radio europei e di politici di centrodestra ma non solo (penso a Renzi e Calenda), che hanno tutti preso le distanze. A quel punto – fatto più unico che raro – la Commissione ha ritirato il documento. Questo risultato è un segno del fatto che, quando si mette in moto un lavoro di collaborazione tra giornalismo, politica e fondazioni, coordinato a livello europeo in senso trasversale tra cattolici, liberali e conservatori, si possono ottenere traguardi importanti».

La commissaria all’Uguaglianza, Helena Dalli, principale artefice della circolare, ha però detto che il documento potrebbe presto tornare, sia pure modificato. Cosa dobbiamo aspettarci?

«Vedremo che tipo di modifiche saranno fatte. È chiaro che abbiamo vinto una battaglia ma c’è ancora tantissimo da fare. Ovviamente sarebbe fallace pensare che, ritirata questa circolare, abbiamo raggiunto l’obiettivo di un’Europa diversa che ha riscoperto le sue radici cristiane… È senz’altro un punto di partenza importante ma, per converso, ci ha ricordato di come, in precedenza, in situazioni simili, nel mondo cattolico o conservatore, non sempre siamo riusciti a portare avanti le nostre battaglie in modo unitario, coordinato ed efficace. Il risvolto positivo di questo episodio della circolare della commissaria Dalli è che tutto sia partito dall’Italia, per la precisione da un quotidiano italiano, venendo poi rilanciato dagli europarlamentari e politici italiani. È la testimonianza del fatto che l’Italia potrebbe davvero avere un ruolo centrale nel pensare un’Europa diversa».

Cosa pensa dell’iniziativa di Pro Vita & Famiglia, che ha simbolicamente portato gli auguri di Buon Natale alla presidente Von Der Leyen e alla commissaria Dalli presso la sede romana dell’Unione Europea?

«Ben vengano tutte le iniziative come quella di Pro Vita & Famiglia, quando nascono per sensibilizzare l’opinione pubblica e porre l’attenzione su temi legati a valori cristiani. Mi è sembrata un’iniziativa ben fatta, in grado di tenere alta l’attenzione su quanto stava accadendo e far capire che, nonostante tutto, c’è una maggioranza silenziosa che dissente su molti dei progetti portati avanti dalla visione ideologica della Commissione Europea. Stavolta si sono mobilitati anche cittadini che solitamente non si interessano a queste dinamiche. Stiamo parlando di dinamiche all’apparenza puramente tecniche ma, in realtà, gran parte dei cittadini europei si sono sollevati contro questo documento che contraddice il buon senso con passaggi veramente ridicoli come quando, ad esempio, sconsiglia di dire “colonizzare Marte” e di sostituirlo con “inviare umani su Marte”».

Ha saputo che molti utenti Facebook, dopo aver tentato di postare il suo articolo, se lo sono visti segnalare come notizia “falsa” e “fuori contesto”?

«Sì, me l’hanno segnalato alcuni amici. Alcuni siti che nascono per contrastare le bufale hanno dichiarato che la notizia che ho dato era una fake news ma, così facendo, negano la verità: siamo di fronte a un documento in cui è esplicitata molto chiaramente la raccomandazione ad evitare (“avoid”) parole come Natale (“Christmas”), nomi come “John” o “Mary” o espressioni come “ladies and gentleman”. Tutte cose messe nero su bianco, eppure questi siti hanno messo in giro la voce che si trattava di una fake news creata ad arte dalla destra e dai conservatori. Una cosa che ha del ridicolo. Quando poi la Commissione ha ritirato il documento, confermando tutto quello che avevo scritto, sono stati loro a finire a loro volta ridicolizzati. Questo episodio ci deve interrogare sul fatto che, oltre a negare l’autorevolezza a una testata come Il Giornale, si è arrivati a negare dei fatti riportati in maniera assolutamente credibile. E non è la prima volta che succede».

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.