Una nostra lettrice, visti i “progressi” del Friuli Venezia Giulia verso l’eutanasia, ci ha inoltrato la lettera che ha scritto al Direttore del Messaggero Veneto, con preghiera di pubblicazione.
L’accontentiamo volentieri: l’autrice è un medico che ha assistito da vicino Eluana Englaro.
Al Direttore del Messaggero veneto
Mi rivolgo a Lei con questa lettera di sfogo per aprire uno spiraglio di luce in un discorso delicato riguardante il testamento biologico.
Parlo da medico poi da cristiana convinta: mi chiedo come potete insistere su un tema cosi importante senza avere conoscenze mediche e aver provato in prima persona la bellezza e la riscoperta di un mistero di vita che sta dietro ad una vita (sembra un gioco di parole) in stato di minima coscienza , come si trovava Eluana Englaro.
I giornali in genere, come il vostro, prendono in considerazione un argomento così importante, solo a senso unico, impadronendosi degli alti valori umani e religiosi, di cui è depositario.
Non si puo’ parlare ai vostri lettori, di casi viventi e non, che hanno dato grandi testimonianze nel periodo in cui si trovavano in condizioni comatose o dette volgarmente stati vegetativi, quando dichiarano di sentire tutto e di capire tutto ciò che sentono intorno a loro e soffrono della superficialità di chi li pensa assenti e incoscenti?
La vostra Regione, a torto, senza informazioni e approfondimenti, vorrebbe ergersi a bandiera, come è successo per la nostra cara Eluana, a cui è stata tolta la vita contro la sua volontà, avendo in più occasioni reagito quando capiva che volevano sopprimerla.
Sono testimone di questi fatti, vissuti direttamente sulla mia pelle, con davanti ai miei occhi lo strazio della reazione avuta da Eluana.
Nell’indifferenza viene “tenuta imprigionata la Verità nell’ingiustizia”, per dirla con S.Paolo (lettera ai Romani 1,18).
Non è piu’ presente neppure il ricordo del disastro del terremoto del Friuli del 1976 per poter ricostruire ora le macerie della coscienza distrutta da cosi tanto strazio?
Verro’ presto, in questo mese, nella vostra terra a testimoniare a Udine, Paluzza e Trieste, la verità su cio’ che Eluana veramente voleva: la sua vita anche cosi com’era.
“La Verità non va taciuta detta a metà ne ammorbidita” (S.Giovanni Paolo II)
Convertitevi e credete al Vangelo!
Antonella Vian