La cultura della morte non solo riesce a diffondere l’idea che l’eutanasia è un gesto di “amore” e per la “dignità” del morituro, ma accampa anche motivi davvero “razionali” e pratici in quanto cosa “utile”.
Il bioeticista Wesley J. Smith nota che l’Olanda, Paese che si considera – in tal senso – molto razionale, basa infatti lo spirito delle sue leggi sul concetto di “riduzione del danno”.
Ma se in forza del bisogno di ridurre il danno si accetta di uccidere (praticare l’eutanasia, in parole povere, ma chiare e veritiere) come risposta alla sofferenza, è ovvio che i primi ad essere tolti di mezzo sono i malati di mente.
Ora un nuovo studio (bit.ly/1SgP7Xs e bit.ly/1SgPaTp JAMA Psychiatry, online Febbraio 10, 2016) rivela tutta la crudeltà della legge sull’eutanasia olandese: solo un terzo delle persone malate di mente che hanno ricevuto l’eutanasia (non sempre su loro richiesta esplicita) aveva 70 anni o più, il 44 per cento aveva età compresa tra 50 e 70 e circa un quarto aveva tra i 30 e i 50 anni. Il 70% erano donne.
Un buon 55 per cento dei pazienti avevano la depressione, gli altri avevano una serie di diverse condizioni patologiche tra cui la psicosi, disturbo post-traumatico da stress o ansia, problemi neurocognitivi, dolore senza alcuna causa fisica, disturbi alimentari, autismo.
E ora, l’Olanda sta seguendo l’esempio del Belgio combinando in modo estremamente “pratico” – e redditizio – l’ eutanasia con il prelievo degli organi: a un depresso si prospetta quindi l’idea che la sua morte sarà utile a salvare la vita di qualcun altro, la morte avrà certamente più valore della vita, sarà quindi certamente desiderabile.
L’unica cosa che conta davvero per gli olandesi intorno a queste tematiche è la “trasparenza”. Ma che i disturbi psichiatrici si possono curare, che la depressione, innanzitutto, per quanto possa colpire gravemente, si può combattere e sconfiggere, questo passa in secondo piano. E’ molto più semplice, pratico, “razionale” – e redditizio – eliminare il problema ammazzando la persona che ce l’ha... pardon, praticare l’eutanasia.
Redazione
Fonte: National Right to Life News