Eutanasia propagandata dalla Rai nel programma Zapping (Rai Radio 1), dove è stato spazio a Exit, associazione che promuove il suicidio assistito?
... siamo ancora in uno Stato di diritto? La domanda è sempre più pressante.
Stasera ennesima rivoltante prestazione del cosiddetto “servizio pubblico”, che è riuscito dare spazio perfino a chi promuove esplicitamente reati, come sono l’eutanasia e il suicidio assistito. E reati anche molto gravi perchè riguardano non le cose o i soldi, ma la vita delle persone.
Durante la trasmissione Zapping di stasera 27 febbraio 2017, trasmessa da Rai Radio 1, hanno infatti ospitato in un dibattito sul fine vita il presidente dell’associazione Exit, una associazione che promuove il cosiddetto “suicidio assistito”, cosa che come noto è reato nel nostro paese. Recita così infatti l’art. 580 del Codice Penale: «Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione (1), è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni».
Qualcuno potrà pensare che stiamo esagerando, e che questi di Exit alla fine portino avanti solo le loro idee, per quanto discutibili possano essere, e non promuovano o aiutino al suicidio. Ma non è così. Exit non si limita a propagandare delle idee, ma fornisce anche dei “serivzi”. Ecco cosa si trova scritto nel loro sito: «[…] Quindi, tutti i Membri iscritti a LIFECIRCLE ed ad ETERNAL SPIRIT possono accedere ai servizi che vengono loro garantiti per poter terminare i loro giorni dignitosamente attraverso la cosiddetta Morte Volontaria Assistita…». O, ancora: «[…] Eternal Spirit garantisce a tutti gli iscritti di LIFECIRCLE l’assistenza e l’accompagnamento alla Morte Volontaria Assistita, senza alcuna distinzione di cittadinanza o Paese, compresi tutti quelli al di fuori della Svizzera…».
Ora, ci chiediamo, cosa succederebbe se la Rai ospitasse ad un dibattito associazioni mafiose, o che promuovono le rapine nelle banche, o l’ evasione fiscale, o il furto di automobili, o la pedopornografia, o anche solo il maltrattamento di animali (magari fatto in paesi dove è legale…)?
E che differenza c’è tra casi del genere e ciò che fa la organizzazione della Exit? Però, siamo in Italia. Se rubi una mela o guidi senza le cinture allacciate vai nelle grane. Se però metti in piedi una associazione a delinquere ti invitano a parlare in TV. Basta che tu sia di tendenze radicali e di sinistra.
Durante il dibattito è emerso tutto il cinismo, la superficialità e la assurdità delle tesi eugenetiche di questa associazione. «Per aiutate la gente che sta soffrendo… arriviamo noi... Finalmente li libereremo e li renderemo sereni…». Questo lo slogan demenziale ribadito fino alla nausea dal rappresentante di Exit. Forse questo slogan potrebbe andare bene per qualcuno che vuole vendere contro il mal di testa. Ma possiamo solo inorridire al pensiero che la “liberazione” fornita sia la morte... neanche gli uomini fossero del cavalli!
E lo scenario non cambia se la morte viene “richiesta” esplicitamente da qualcuno. Anzi! Immaginate di trovare una persona che vuole buttarsi dal ponte, e che questo vi inviti a dargli una spinta per buttarlo di sotto. Se voi acconsentite, sareste solo degli assassini. Anche se è stato lui a chiederlo. Ecco perché il suicidio assistito o qualunque istigazione o aiuto a togliersi la vita è e deve rimanere un grave reato, perché è assimilabile in tutto e per tutto ad un omicidio.
Angelo Mandelli
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