Con la tecnologia la vita in famiglia si arricchisce di nuove sfide. In particolare, una domanda che ritorna per grandi e piccini è: quanto è giusto e utile utilizzare i dispositivi elettronici (smartphone, computer, iPad, televisione, console per giocare...)? E quali rischi comporta il loro abuso, per bambini, adolescenti e adulti, ma anche per la coppia?
Oggi il tempo per la famiglia è risicato: gli adulti spesso lavorano entrambi e stanno fuori casa tutto il giorno, mentre i bambini e i ragazzi trascorrono la mattinata (e talvolta anche parte del pomeriggio) a scuola e poi sono impegnati in vari attività extra, come sport, musica... Fatti dunque salvi i tragitti in macchina per i vari spostamenti quotidiani, che tuttavia sono anch’essi spesso segnati da telefonate in arrivo o da bambini – anche di pochi mesi – tenuti buoni con un cartone sull’iPad, nella media la famiglia si riunisce quindi solamente la sera, magari attorno al tavolo per cenare.
Qui sorge spesso il primo problema: in tanti hanno l’abitudine di mangiare con la televisione accesa. Questo limita di molto il dialogo e impedisce il costruirsi di una relazione, con i vari componenti della famiglia che si isolano, catturati dal piccolo schermo.
Oltre a questo, non è raro vedere adulti o adolescenti che utilizzano lo smartphone durante il pasto: messaggiare con una persona distante o curiosare le attività altrui su Facebook appare più interessante che guardare negli occhi le persone che si hanno di fronte e ascoltare il racconto della loro giornata.
A seguire, sono tantissimi gli italiani che dichiarano di trascorrere la serata davanti al teleschermo, ovviamente con un contestuale uso dello smartphone. E questo vale anche per i più piccoli, che spesso non sono più coccolati con la classica “fiaba della buona notte”, che rinsalda il legame con i genitori e li aiuta a mettere ordine alle proprie conoscenze e a tranquillizzarsi prima del sonno, bensì vengono abbandonati con (troppa) leggerezza davanti a un cartone.
Per quanto riguarda le relazioni con amici e parenti si potrebbe tratteggiare un quadro simile, ma vogliamo qui soffermarci sulla famiglia.
Catherine Steiner-Adair ha recentemente scritto il libro The Big Disconnect – Proteggere l’infanzia e le relazioni familiari nell’era digitale, nel quale propone delle riflessioni ai genitori per ripensare il loro rapporto con le nuove tecnologie e consiglia loro di curare di più le relazioni con le persone più prossime.
Riporta Catholic Weekly: «Nella sua ricerca, Steiner-Adair ha scoperto che l’effetto sui bambini quando i loro genitori sono legati al loro smartphone è che si sentono tristi, isolati e soli. Ciò è stato rafforzato in una recente ricerca che ha rilevato che l’incidenza del suicidio e il declino della salute mentale nei giovani hanno iniziato a picchi nello stesso momento in cui lo smartphone è entrato nel nostro uso quotidiano». I bambini, fin da quando sono neonati, cercano il contatto con lo sguardo della madre... ma se lei è sempre distratta dallo schermo del suo smartphone, come possono incrociarlo? E lo stesso vale per i più grandi: «Prova oggi questa sfida – propone la Steiner-Adair -: quando vai a prendere il tuo bambino a scuola o all’asilo, esegui un controllo fisico sul tuo corpo... le mani e le braccia sono libere per abbracciarlo, accarezzarlo, strofinare le piccole ferite, acconciare i capelli e avvolgere i suo piccolo corpo con un caldo abbraccio? O hai il duro e freddo mattone della tecnologia saldamente inserito tra te e le loro emozioni in eccesso?».
Ogni genitore, ogni famiglia può rispondere per sé.
Un discorso simile lo si potrebbe fare sull’abuso delle fotografie, poi postate sui social. Senza entrare nel dettaglio, sarebbe importante che ogni genitore si domandasse tre semplici cose: in questo momento, magari bello per la nostra famiglia, è meglio scattare una foto, oppure godersi appieno il tempo presente? Perché sento la necessità di dare prova su Facebook o su Instagram della nostra felicità (perché i problemi, quelli, vengono sempre taciuti)? E, fatto ancora più importante: è sicuro rendere note sul web foto di minorenni, considerato che le potrà utilizzare chiunque?
Tornando a bomba: cosa ci stiamo perdendo, come famiglia, con le nuove tecnologie? Le relazioni, quelle vere. Quelle fatte di gioia e di tristezza, di momenti positivi e di sacrifici, di sorrisi e di pianti... e così siamo sempre più soli, tristi e meno capaci di dare spazio alle emozioni, il che ha conseguenze importantissime, soprattutto sui bambini.
Teresa Moro
Fonte: Catholic Weekly