22/03/2016

Famiglia innanzi tutto: De Carli a Bologna, La Rossa

Tra le candidature alle prossime elezioni amministrative, c’è quella di Mirko De Carli, che conosciamo da tempo: un uomo sinceramente impegnato pro-vita e pro-famiglia.

Non ci ha stupito il suo impegno politico in sé, che sappiamo essere tenace e annoso, né ci ha colpito il fatto che abbia scelto di candidarsi in una formazione politica nuova, Il Popolo della Famiglia, quindi per certi versi “difficile”,  in quanto priva dell’estabilishment che hanno dietro i partiti tradizionali.

La cosa che ci è apparsa più coraggiosa è l’aver optato per la corsa alla carica di sindaco in una città come Bologna, la Rossa (rossa non solo per il colore delle pietre con cui è costruita buona parte del centro storico....)

Abbiamo perciò voluto fargli qualche domanda per capire un po’ di più questa sua sfida (ma del resto il suo motto è #sempreinlotta).

– Bologna, città gay friendly? Il Cassero e associazioni simili prendono ancora contributi? Quanti?

  • Assolutamente sì. Purtroppo Bologna è diventata negli anni la città dell’avanguardia gender in Italia. Il simbolo di tutto questo: il festival Gender Bender. Un’iniziativa che di culturale ha ben poco e che viene spacciata per manifestazione di rilevanza nazionale ed europea: tutto ciò con il sostegno (formale e finanziario) del Comune, della Regione e del Ministero della Cultura. In soldoni: 100.000 euro all’anno. E il sindaco Merola, mentre offre gratuitamente la sede al Cassero contribuendo al pagamento delle utenze, spende migliaia e migliaia di euro per iniziative come questa togliendo un istituto importante per le famiglie bolognesi come il bonus bebè. Si sostiene la colonizzazione gender invece di sostenere la natalità. Ecco la Bologna dominata ed intorpidita dalle casematte rosso-arcobaleno.

Bologna città pro aborto? Le associazioni tipo la Comunità Papa Giovanni XXIII o il Comitato No 194 che organizzano pacifiche preghiere in piazza o davanti agli ospedali sono aggredite da antagoniste/i violente/i e le autorità sembrano impotenti, anzi mettono ostacoli allo svolgimento di tali manifestazioni assolutamente pacifiche.

  • Purtroppo a Bologna la libertà religiosa (per i cattolici) è qualcosa che sta pian piano scomparendo. Manifestare pubblicamente contro leggi dello Stato che non si condividono (come l’aborto o le unioni civili) a Bologna sta diventando sempre di più un’impresa temeraria. Grande merito per gli amici della Giovanni XXIII e della No 194 che quotidianamente si spendono per rendere pubblica la loro posizione a difesa della vita nascente. Un caso emblematico: la radiazione di Paolo De Fraia dalle liste del Partito Democratico perché antiabortista e antigender. Questa è la Bologna dipinta e scolpita dal Pd: i compagni hanno imbracciato la bandiera arcobaleno dopo il fallimento della ‘falce e martello’. Sempre di ideologia si tratta, con uno scopo identico e ben preciso: togliere la Chiesa dalla vita pubblica della città e del paese.

Ma i Bolognesi, sono così? Hai motivi concreti per ritenere che la gente sia stufa di tutto questo?

  • I bolognesi vivono in un limbo delicato. Da un lato non ne possono più, anche molti tra quelli che hanno sempre militato e sostenuto il partito della sinistra di governo bolognese. Dall’altro sono in attesa di un’offerta politica autenticamente alternativa e capace di buon governo per la città. La nostra presenza, come Popolo della Famiglia, alle prossime elezioni amministrative dove presenteremo le liste per il consiglio comunale e per tutti i quartieri, ha creato grande interesse ed entusiasmo tra giovani e meno giovani del mondo cattolico e non. Abbiamo tutti i giorni tante persone che vengono a trovarci in sede elettorale per offrirsi come candidati o semplicemente per dare una mano per la campagna elettorale. Un nostro obiettivo primario sarà quello di far arrivare il nostro messaggio a tutti i bolognesi, in primis i cattolici perché non possano dire che non sapevano che a Bologna c’è una movimento politico presente alle elezioni con un programma tutto incardinato sullo slogan ‘Prima la famiglia’.

– La frammentazione delle (poche) forze politiche che si oppongono alla cultura della morte, alla propaganda gender e anti-famiglia offre la vittoria su un piatto d’argento a PD, M5S e simili. In questo anche il Popolo della Famiglia non è responsabile?

  • Forse. Però, come ha dichiarato il prof. Giuliano Cazzola, il centrodestra bolognese è un ‘cumulo di macerie’. Il PD non vive momenti di entusiasmo in quanto non tutti al proprio interno hanno ben digerito la ricandidatura di Merola. E a sinistra si lavora assiduamente per portare via consensi al partito di governo della città. Crediamo che ci siano le condizioni per andare a coprire il vuoto lasciato dalle attuali forze politiche al centro dello scacchiere politico. Non mascherandoci dietro a liste civiche o alchimie elettorale ambigue e poco trasparenti. Siamo il Popolo della Famiglia: se un cattolico a Bologna non ci voterà deve avere davvero delle buone motivazioni per non farlo. Perché siamo gli unici che hanno il coraggio di dichiararsi cattolici e di lavorare coerentemente per tradurre la Dottrina sociale della Chiesa in azioni di buona amministrazione. Senza compromessi.

– A Bologna c’è speranza di ricompattare il fronte pro family e pro vita? O ci sono altre questioni ideologiche dirimenti?

  • A Bologna il fronte pro family e pro vita è compatto al nostro fianco. Lo si vedrà plasticamente nelle candidature per il consiglio comunale che offriremo alla città. I nostri candidati saranno tutte mamme e papà che hanno imbracciato la sfida della famiglia come vocazione per la propria vita. Altre questioni dirimenti? Estirpare da Bologna ed in particolare dall’Alma Mater Studiorium il virus dei centri sociali. Il male, e uso questa parola con coscienza e consapevolezza, che questi collettivi realizzano nella città va bloccato. Noi abbiamo le idee chiare per fare tutto ciò e lo dimostreremo anche con azioni simboliche durante la campagna elettorale. Un invito in chiusura: il 21 aprile promuoveremo un pellegrinaggio verso la Madonna di San Luca. Partenza prevista alle ore 20.00 dall’Arco del Meloncello. Sarà l’occasione per offrire alla Madonna la nostra campagna elettorale ed affidare a Lei il Popolo della Famiglia e tutti noi. Lo faremo la sera della giornata della Liberazione di Bologna per mano dei militari polacchi (cattolici). Sarà la testimonianza del nostro essere figli di un grande movimento di liberazione dell’Europa dell’Est: Solidarnosc. Noi saremo la Solidarnosc dei bolognesi.

Francesca Romana Poleggi

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.