26/09/2014

Famiglia “liquidata” dal “cognome variabile”

“La  vera finalità è distruggere la famiglia”, ha detto l’on. Roberto Simonetti, su Biella News, a proposito del voto della Camera che ha approvato un disegno di legge per consentire di cambiare il cognome delle persone. Un altro modo per indebolire e relativizzare i legami familiari.

La Corte di giustizia europea aveva chiesto che i bambini potessero portare il nome del padre e il nome della madre. Invece il testo approvato abolisce il cognome nel suo significato proprio. “Ognuno di noi è un essere unico e irripetibile ed è per questo che abbiamo un nome che è soltanto nostro, che ci qualifica come soggetto, appunto, unico ed irripetibile. Ma ognuno di noi non si è fatto da solo, ognuno di noi è parte di una comunità, nasciamo dentro una comunità, nasciamo da un padre e da una madre e il cognome, e lo dice anche l’etimologia dove c’è il tratto con, insieme, e, nome, il nome che portiamo insieme con altri, non da soli, è il nome che ci colloca nell’ordine della parentela”, ha detto Simonetti.

Solo la madre è certa, dicevano gli antichi (oggi – ahinoi – neanche più quella):  il cognome  paterno serve a legare il padre alla sua creatura. Se la nuova legge passa al Senato, questo legame potrà essere ulteriormente dimenticato, comunque viene indebolito.

Alla fine, però, il mantenere i due cognomi, come in Spagna, può comunque andar bene.”Nel testo della legge ciò che non va bene è che non si preveda un ordine della parentela al quale fare riferimento creando anche una confusione generazionale da un punto di vista biologico, per le conseguenze che questo ha per il sistema sanitario”, ha aggiunto Simonetti.

“Ma questo vale ancora di più nell’ordine culturale. Il nome è importante, perché esprime che la mia identità non me la do da solo. Nel testo, invece, si percorre il tentativo che ogni individuo l’identità se la dia da solo”...  “Il bambino potrà o dovrà scegliere il suo cognome: è una cosa che lo porrebbe in una situazione psicologicamente insostenibile. E immaginiamo una società nella quale non esiste la possibilità di collocare ciascuno dentro un ordine della generazione. Sarà la disgregazione della Famiglia intesa come fulcro della società“.

 

Le critiche all’approvazione del testo sono venute anche da sinistra, dall’On. Binetti che ha parlato di “liquidazione della famiglia” e di “schiaffo alla famiglia”. Potete leggerne su La Repubblica: la Binetti evidenzia anche i costi che deve sostenere lo Stato quando – per esempio – a 18 anni un ragazzo decida di cambiare il cognome del padre con quello della madre: vuol dire cambiare gli atti dello stato civile, il codice fiscale....

Speriamo che il Senato ripari il guasto: il bicameralismo, in casi come questo, meno male che c’è.

Redazione

 

banner-bussola-quotidiana

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.