09/04/2015

Fecondazione artificiale - Figli senza identità - Seconda parte

Tra le testimonianze delle persone concepite attraverso fecondazione artificiale, che sono alla ricerca dei genitori biologici, pubblicate su AnonymousUs, (qui la prima, qui la terza) ce n’è una particolarmente interessante.

Si tratta di un uomo, concepito in provetta, a sua volta “donatore” (leggasi: venditore) NON anonimo e assistente sociale che lavora anche per la comunità gay.

Ovviamente lui non è contrario alla manipolazione della vita e delle persone che avviene nei laboratori multimilionari delle cliniche per la fertilità. Però espone alcune considerazioni molto interessanti sulla famiglia, che evidentemente provengono dal suo ragionare secondo la legge naturale che è iscritta nel cuore di ciascuno (anche di quelli che la ignorano e la seppelliscono sotto diversi strati di ideologia).

Quest’uomo vive in Olanda, dove si sta cercando di costruire una rete per ottenere tutte le informazioni possibili sui “donatori” (venditori) di gameti che hanno operato nei decenni antecedenti all’introduzione, in molti paesi, del divieto di anonimato.

Bludental

Ci tiene a chiarire bene che la famiglia sociale e la famiglia biologica non sono intercambiabili. Ciò che è famiglia non può essere deciso da regolamenti e contratti. Chi genera (anche artificialmente) e non ha il coraggio di prendersi la responsabilità di chi è generato, sarebbe meglio ci pensasse su due volte.

Sapere quale è la propria famiglia biologica è un diritto fondamentale dell’uomo. E, quindi, tutte le organizzazioni di figli concepiti da genitori ignoti sono associazioni umanitarie.

Risponde a coloro che sostengono che non è necessario far sapere ai figli che sono stati concepiti artificialmente, con “fantasie” circa la stabilità della famiglia ecc. Questo vuol dire che qualcuno decide chi è la famiglia di una persona, scavalcando la natura. Non ci sono scuse: tutti i genitori che davvero vogliono il meglio per i loro figli, devono dare tutte le informazioni e dire la verità. Nessun medico, nessuna agenzia (neanche quelle per l’adozione) hanno il diritto di tenere per sé le informazioni riguardanti la famiglia biologica di un bambino. Non è nel migliore interesse del bambino.

E’ ovvio che tutti questi problemi sarebbero risolti alla radice, vietando qualsiasi forma di fecondazione artificiale (ma questo passaggio manca all’autore del post). Resterebbe – certo – il problema dei bambini abbandonati, figli davvero di genitori ignoti. Ma ovviamente in quel caso i genitori adottivi hanno il merito di voler dare una famiglia a chi non ce l’ha, a differenza dei genitori legali di figli “sintetici” che si sono rivolti al mercato per commissionare bambini scientemente creati orfani di uno o di entrambi i genitori.

Conclude, l’assistente sociale di AnonimousUS, citando il mahatma Gandhi: “Qualunque cosa tu faccia per me senza di me, la fai contro di me”.

Francesca Romana Poleggi

 

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