Il giudice federale Trevor McFadden si è pronunciato a favore dell’amministrazione Trump in una causa che contestava la priorità data ai programmi basati su fedeltà e astinenza per distribuire i sussidi per la pianificazione familiare. A maggio tre cliniche della Planned Parenthood e la National Planning & Reproductive Health Association (NFPRHA) hanno citato in giudizio l’amministrazione in merito alle linee guida di febbraio del Ministero della Salute e dei Servizi Umani (HHS), esaminando i criteri in base ai quali sono state valutate le richieste di sussidi per l’attuazione del Titolo X (il programma di assistenza per la pianificazione familiare previsto dal sistema sanitario statunitense).
Le nuove regole hanno dato priorità ai programmi educativi basati sulla continenza, sulla facilità di accesso alle cure primarie, su una maggiore partecipazione della famiglia nei progetti di educazione sessuale e, in materia di consulenza, sulla cooperazione con realtà associative che educano alla fedeltà. Si stima che la questione abbia un impatto sulla sorte di somme che possono arrivare fino a 260 milioni in dollari di tasse federali. Il gigante dell’aborto Planned Parenthood gestisce oltre il 40% dei pazienti che ricevono assistenza per il Titolo X, fornendo contraccezione e basta : non desta meraviglia che sia così piccata per la nuova politica.
Il presidente Donald Trump e la sua amministrazione hanno sostenuto che l’educazione alla prevenzione dei rischi sessuale è prioritaria (e più efficace) rispetto alla distribuzione di contraccettivi. L’anno scorso il Ministero della Salute ha raccomandato di abbandonare il programma di Obama di prevenzione delle gravidanze per adolescenti basato sulla contraccezione, sulla base del fatto che i risultati sembrano indicare una maggiore probabilità di gravidanze adolescenziali e sulla preoccupante e continua diffusione di malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani.
A gennaio, il Center for Disease Control (CDC) ha pubblicato uno studio che registra tendenze al ribasso nell’attività sessuale tra gli adolescenti dal 2005 al 2015. I sostenitori della famiglia dicono che se i risultati del CDC sono combinati con altri studi che collegano la distribuzione del preservativo e la promozione della promiscuità a un maggior tasso di gravidanze adolescenziali, si evince che già si possono riscontrare gli effetti positivi dei nuovi programmi.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews