16/11/2014

Femen: non è possibile tacere

Ieri a Roma dopo il #Family Act, che è stato una festa di popolo che fa bene al cuore,  durante una riunione della Redazione di Pro Vita il discorso è finito sull’indecoroso spettacolo offerto dalle Femen a Piazza San Pietro due giorni fa.

Siamo Cattolici praticanti e certe cose non possono lasciarci indifferenti: ci arrecano un profondo turbamento, disgusto, magari anche un po’ di “ira santa”: diceva San Giovanni Crisostomo «Chi non si sdegna quando c’e motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni». E certamente sappiamo bene che «il non adirarsi quando si dovrebbe è peccato, ma l’adirarsi più del dovere è doppio peccato» (San Bernardo), quindi forse alcuni di noi dovranno andarsi a confessare.

E’ certo anche, però, che, se il gesto ci ha disgustato, quelle povere attricette da strapazzo (sappiamo bene che le Femen sono pagate per i loro spogliarelli blasfemi) ci fanno una profondissima pena.

Comunque – si diceva – il vilipendio alla religione in sé non rientra nella “mission” di Pro Vita: la nostra è un’associazione aconfessionale e infatti i nostri collaboratori non sono tutti credenti e praticanti.

Però, c’è un però.

L’atteggiamento delle Femen ( e dei loro mandanti) è quello distruttivo dei valori su cui si fonda la civiltà: la religione, la famiglia, la vita. Veicolano il messaggio libertario radicale del “massimo godimento, tutto e subito, con qualsiasi mezzo”, sono la bandiera di chi si vanta di calpestare il senso della decenza e superare il limite. Insomma sono l’esasperazione – anche un po’ ridicola, sicuramente molto patetica – di quella cultura della morte nichilista e relativista che ci pervade. In questo senso il vilipendio alla religione è un attacco (violento) alla natura della civiltà umana.

Non potevamo tacere.

Non potevamo non alzare la voce. Soprattutto in un mondo in cui qualcuno – forse – ancora si scandalizza, ma nessuno di certo agirà, farà qualcosa in concreto, contro questa indecenza.

Redazione

 

 

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