Il femminismo è oggi un’ideologia vincente e coccolata.
La vuota retorica dell’8 marzo lo dimostra perfettamente.
E non è un caso se vengono deliberatamente taciute le violenze dei gruppi femministi più radicali: di sicuro non fanno comodo alla propaganda sull’emancipazione della donna e sul femminicidio, sulla libertà e sulla tolleranza.
Ma noi apprendiamo che ad esempio in Argentina le nazi-femministe sono tornate ad attaccare le chiese, mostrando così il loro vero volto, fatto di violenta ideologia post-marxista. E di discriminazione verso tutte quelle donne che ancora mantengono il buon senso e si oppongono nettamente a una tale deriva animalesca.
Nella Giornata Internazionale della Donna alcuni movimenti femministi ed abortisti di Buenos Aires hanno preso di mira la cattedrale, minacciando fedeli e sacerdoti, appiccando il fuoco e lanciando lattine e bottiglie verso chi proteggeva il luogo sacro. Un giovane che si è messo a difendere la chiesa armato solo di una bandiera del Vaticano è stato fatto oggetto di pugni e sputi da alcune donne col volto coperto.
Alla fine è dovuta intervenire la Polizia e 30 persone sono state fermate per aver causato questi incidenti.
A Tucumán, tra le tante proteste e violenze è stata anche inscenata una disgustosa e blasfema parodia della Madonna che abortisce suo Figlio (vedi foto).
Ma al di là della mera cronaca, è importante ciò che emerge da eventi simili.
Il femminismo ideologico – una delle tante diramazioni del comunismo – è uno dei movimenti che più accanitamente promuovono l’aborto, il divorzio, la teoria gender e la lotta tra i sessi, che va a sostituire quella di classe, ormai superata. Nel condurre queste battaglie, le nazi-femministe non comprendono di star rendendo un pessimo servizio alla causa delle donne, ammesso che esista.
La rivoluzione dei costumi che da decenni ha stravolto il mondo occidentale è partita proprio con la scusa dell’emancipazione femminile. E se oggi ad essere sovvertito è il concetto stesso di natura umana è perché certe donne hanno iniziato a odiare se stesse, disprezzando la loro identità. Donne che odiano essere tali e però si arrogano il diritto di insegnare alle altre come comportarsi.
Tuttavia, per il mondo politico-culturale dominante va bene così, il femminismo non sembra presentare alcun problema.
Vi immaginate cosa sarebbe accaduto se un gruppuscolo di anti-abortisti o di difensori della famiglia avessero assaltato una clinica dove si praticano aborti o un club Lgbt?
La domanda è ovviamente e purtroppo retorica...
Redazione
Fonte: Actuall
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