01/09/2021 di Luca Marcolivio

Festa dell’Unità nella bufera: De Luca scatenato contro il ddl Zan

Non è ancora ufficialmente ripreso il dibattito sul ddl Zan che in casa PD, è già deflagrata una vera bomba a orologeria. La sorprendente dichiarazione “dinamitarda” arriva da Vincenzo De Luca, non nuovo, comunque, a prese di posizione eterodosse all’interno del suo partito.

Ebbene, il governatore della Campania non apprezza affatto l’attuale bozza di legge contro l’omotransfobia. Un dissenso espresso nel consueto stile sopra le righe. «Certo che dobbiamo difendere i diritti, abbiamo sbagliato a rispondere in quel modo al Cardinale Parolin. Io il Ddl Zan così com’è non lo avrei votato. Ma davvero pensate che alle elementari facciamo la giornata di riflessione sull’omotransfobia? Ma andate al diavolo», ha affermato De Luca durante la Festa dell’Unità di Bologna.

«Certo che dobbiamo difendere i diritti ma non è immaginabile che su questioni che hanno contenuti morali, al di là della politica, noi ideologizziamo i problemi», ha spiegato il governatore, accennando poi allo scontro nel mondo cattolico tra «forze conservatrici» e «mondo progressista». Il rammarico di De Luca è per quanti hanno risposto alle dichiarazioni del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, «in termini volgari» e «politicamente insopportabili». Il porporato aveva a suo tempo fatto dei rilievi circa la «vaghezza» dell’attuale bozza ferma al Senato. 

A tutti coloro che, a suo tempo, avevano definito obsoleto il Concordato del 1929, De Luca ha replicato: «E che diavolo c’entrano i Patti Lateranensi? Ma fai che il segretario di Stato non può esprimere la propria opinione?». E ha manifestato la propria contrarietà sulla sezione educativa del ddl Zan. Secondo De Luca, i minori devono rimanere fuori dalla propaganda gender. Così, com’è, il ddl Zan «non l’avrei mai votato, è chiaro?», ha rimarcato il governatore.

L’intervistatrice Lucia Annunziata lo ha quindi incalzato: «Tu capisci che le frasi che hai detto sul decreto Zan e sulle persone che giustamente chiedono i diritti, sono delle frasi che possono essere molto offensive?». Immediata la replica di De Luca: «È offensivo per la sensibilità dei cittadini quello che abbiamo fatto. Io sono per i diritti delle minoranze ma quando affrontiamo questioni morali dobbiamo capire che ci sono tante sensibilità. Abbiamo fatto una crociata. Risultato? La legge non è stata approvata e non sarà approvata. C’erano tutte le condizioni per fare modifiche e approvarlo».

La “linea dura” sul ddl Zan, quella sposata dal segretario Enrico Letta e dal PD nazionale, è stata difesa dalla portavoce del PD bolognese, Roberta Licalzi, che ha così preso le distanze da De Luca: «Mentre il PD assume con coraggio il profilo di un partito per cui diritti sociali e diritti civili marciano uniti, qualcuno pensa con furbizia di coprire uno spazio politico arretrato e anacronistico, alle spalle di cittadine e cittadini le cui libertà oggi sono ancorate a un livello inferiore che nel resto d’Europa. De Luca pensi a governare la sua Regione, in cui le aggressioni contro le persone Lgbti riempiono le pagine di cronaca».

Rispetto alle dichiarazioni di De Luca, il Pd di Bologna ribadisce la linea del PD nazionale: «Il Ddl Zan va approvato al più presto senza modifiche. Nel nostro partito – ha aggiunto Licalzi – diritti civili e diritti sociali devono marciare uniti, per tutelare cittadine e cittadini le cui libertà oggi sono ancorate a un livello inferiore che nel resto d’Europa».

Immancabile la reazione dell’associazionismo arcobaleno. «Questo è stato sì un weekend appagante, ma quando accadono queste cose rimane solo la stanchezza: questo senso di eterna lotta contro i mulini a vento. E non ce lo meritiamo», ha scritto in un post, Matteo Giorgi, gestore della Red Square per gli eventi lgbt alla Festa dell’Unità.

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