Una sentenza della Corte di Cassazione prova ad andare nella direzione di proteggere i figli delle coppie che divorziano, accogliendo l’esortazione del sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Francesca Ceroni.
«Fratelli e sorelle, già provati dal dissesto familiare», riporta l’Ansa, «devono poter crescere insieme e mantenere saldo almeno il loro legame, a meno che non ci siano evidenti controindicazioni».
I figli, è cosa nota, soffrono enormemente per la separazione o il divorzio dei genitori: non solo – complice il loro ego infantile – si colpevolizzano e pensano di essere loro la causa della rottura, pensando di non essere stati bravi bambini, ma patiscono anche l’assenza dell’una o dell’altra figura genitoriale, essendo mamma e papà entrambi ugualmente importanti per uno sviluppo armonico, sia in età infantile, sia nel corso dell’adolescenza.
Da oggi, dunque, almeno i figli di separati o divorziati che hanno la fortuna di avere un fratello o una sorella, vedranno preservato questo loro legame: è poco, forma, ma è sempre meglio di nulla. In questo modo, inoltre, viene indirettamente trasmessa ai piccoli la fondamentale certezza che certe relazioni possono durare nel tempo e che non è tutto incerto e in perenne cambiamento.
Inoltre, aggiungiamo noi, forse questa sentenza contribuirà a fare in modo che i genitori si rendano conto che nella loro separazione, nel caso in cui ci sono figli, a dover essere preso in considerazione è anche il diritto dei bambini o ragazzi che insieme hanno contribuito a generare e che spesso, in mezzo alle discussioni, finiscono per essere dimenticati.
Teresa Moro