A fronte degli ennesimi disastrosi dati demografici, il governo si appresta a rispondere con nuovi incentivi alla natalità. Secondo quanto dichiarato al Tg5 dal Ministro per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana, il piano è per un «assegno unico che va dai cento ai trecento euro per ogni bambino dai zero fino ai 26 anni: credo che in questo modo riusciremo a contrastare il calo demografico».
Fontana lancia poi un appello alla Commissione Europea, appena rinnovata. «Tenteremo anche a livello europeo di far capire alla Commissione europea che gli incentivi alla natalità devono essere considerati come un investimento», ha affermato il Ministro.
Un provvedimento che Lorenzo Fontana aveva annunciato per la prima volta in esclusiva a Pro Vita & Famiglia, lo scorso 22 maggio, a pochi giorni dalle elezioni europee. «Lavoriamo per questo obiettivo», aveva dichiarato in quell’occasione il Ministro. «Mi auguro che tutti abbiano a cuore la famiglia anche dopo la campagna elettorale». La dichiarazione di Fontana era arrivata poco dopo la bocciatura da parte del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, del piano per la famiglia (150 euro mensili) avanzato dal vicepremier Luigi Di Maio.
Il piano attuale del Ministero della Famiglia è ora quello di raggruppare in un assegno unico gli assegni di sostegno, per gestire in modo organico i 23 miliardi di euro destinati ai vari incentivi. La misura sarebbe destinata a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza, fino a 18 anni) e Isee fino a 50 mila euro. Fra gli incentivi per le famiglie, ci sono il bonus bebè, il premio nascita, bonus nido e detrazioni Irpef per figli a carico o famiglie numerose.
Le misure predisposte dal Ministro Fontana sono da considerarsi come uno dei primi frutti concreti del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona. Pochi giorni dopo la fine del Congresso, Fontana, durante un’audizione in Senato, aveva già accennato all’opportunità di un pacchetto unico per la famiglia.
Se il provvedimento andrà in porto, l’esecutivo avrà impresso una svolta epocale nella storia delle politiche familiari, mettendo in atto le promesse del contratto di governo e offrendo finalmente una chiara risposta a una crisi demografica italiana, che da almeno trent’anni è all’ordine del giorno, senza che nessun governo precedente abbia mai avuto la determinazione di affrontarla.
Luca Marcolivio