Secondo i nuovi record di Operation Rescue, nel solo Ohio, nel 2020, 74 donne hanno subito gravi complicazioni dopo aver assunto la Ru-486.
I dati sono stati forniti solo da sei delle dieci strutture per l'aborto dello Stato. Ma anche da parte di quelle che hanno inviato i dati ci sono buoni motivi di ritenere che i numeri siano sottostimati o affatto riportati.
Tre strutture di Planned Parenthood hanno regolarmente segnalato un numero relativamente elevato di complicazioni prima del 2019, poi all'improvviso hanno misteriosamente smesso di riportarne.
Nulla è cambiato nel modo in cui le pillole vengono prodotte, dispensate o assunte, il numero di segnalazioni di complicanze dovrebbe aumentare logicamente proporzionalmente all'aumentare del volume degli aborti, ma non è ciò che sta accadendo in Ohio.
Nonostante le mancate segnalazioni, molto si potrebbe imparare dai 74 casi di complicazioni rilevate.
Ci sono state 67 donne che hanno abortito in modo incompleto e 40 di esse sono state sottoposte successivamente ad aborto chirurgico nel primo trimestre; cinque donne hanno portato avanti la gravidanza oltre il terzo mese e e hanno dovuto sottoporsi a rischiose procedure di aborto tardivo (con smembramento).
Le altre hanno avuto emorragie e infezioni, in un caso con ricovero ospedaliero.
Per fortuna, l'Ohio ha promulgato una nuova legge nel gennaio 2021, che vieta la distribuzione di farmaci abortivi attraverso la telemedicina il che eleva il livello di protezione per le donne.
Fonte: Lifenews.com
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