A Bologna è in corso il “Gender Bender” festival, che durerà fino al 19 settembre. Si tratta di una grande manifestazione, giunta alla diciannovesima edizione, che prevede diverse attività, tra cui: “proiezioni cinematografiche, incontri con autori e autrici della letteratura, laboratori e l’inizio di un nuovo progetto triennale sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione europea”. Tutto all’insegna della contaminazione arcobaleno.
L’ente organizzatore è lo storico centro Lgbt bolognese, il Cassero, col contributo economico e il sostegno istituzionale del ministero dei Beni culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, dell’Università di Bologna e della Rai. Solo dal Comune felsineo sono arrivati 25.000 euro nel 2019 e 30.000 nel 2020, cifre non proprio insignificanti.
Il 17 settembre è inoltre in programma la proiezione del film Petite Fille di Sébastien Lifshitz, vincitore al Festival di Cannes 2012 del premio per il miglior documentario e della Queer Palm nel 2016. Trattasi di un documentario che segue la vita di Sasha, una bambina transgender di otto anni, e la sua famiglia per un anno. Sasha è nata maschio, ma una psicologa ha certificato la sua identità femminile e le ha fatto avviare il processo di transizione.
Fonte: La Verità