Un attacco netto, duro e una vera e propria ingerenza nei confronti di uno Stato sovrano e indipendente. No, non stiamo parlando del Vaticano nei confronti dell’Italia - che infatti non ha fatto nulla di tutto ciò - ma di quanto affermato da Ursula von der Leyen sulla legge ungherese contro la propaganda Lgbt.
"Il progetto di legge ungherese è una vergogna. Ho incaricato i commissari responsabili - ha sentenziato - di inviare una lettera per esprimere le nostre preoccupazioni legali prima che il progetto di legge entri in vigore”.
Esprimere preoccupazioni, dunque. Proprio l’atteggiamento così tanto violentemente criticato per la Segreteria di Stato, ma che invece va bene ed è giusto mettere in pratica - addirittura minacciando sanzioni e azioni legali - se a farlo è l’Unione Europea sotto la spinta delle lobby Lgbt.
“Il progetto di legge - ha proseguito da von der Layen - discrimina chiaramente le persone in base al loro orientamento sessuale. Va contro i valori fondamentali dell'Unione europea. La dignità umana, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani.
Non scenderemo a compromessi su questi principi. Userò - ha affermato - tutti i poteri della Commissione per assicurare che i diritti di tutti i cittadini dell'UE siano garantiti” ha infine tuonato la Presidente della Commissione Europea.
Appena qualcuno difende la famiglia tradizionale e l’educazione dei più piccoli, ecco come la comunità pro-Lgbt parte all’attacco, anche e soprattutto sfruttando le istituzioni e i vertici più potenti.
Fonte: Facebook European Commission