Si stanno tenendo questo pomeriggio le prime audizioni informali nell’ambito dell'esame dei disegni di legge nn. 2005 e 2205 (contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità), meglio conosciuto come disegno di legge Zan. Tra i primi ad essere ascoltati anche Giacomo Ciccone presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana.
“Già in passato ci siamo espressi su questi temi, producendo documenti e proponendo momenti di confronto” ha spiegato Ciccone. “Noi siamo d’accordo di punire e perseguire chi discrimina, usa violenza e parole ingiuriose sulla base di orientamenti sessuali, anche perché siamo convinti ci sia, nella società, il peccato odioso di offendere l’altro. Questa necessità, però, non deve andare a discapito di nessuna altra libertà, né religiosa, né di libera associazione, né di espressione del pensiero, anche quando si tratta di orientamento sessuale e questo è stato tema anche di molti costituzionalisti nei giorni e nelle settimane scorse”.
“Da cristiani – ha affermato Ciccone – vogliamo essere liberi di dichiarare che determinati comportamenti sono immorali, ovviamente senza discriminare né usare violenza. Inoltre esprimiamo preoccupazione per alcuni elementi presenti nel ddl Zan, poiché ci sono molti termini troppo vaghi e generici, che rappresentano un rischio per la libertà di espressione di molti cittadini”.
Si parla, infatti, ha detto Ciccone, “di identità di genere e dunque usando termini troppo fluidi e poco chiari per poter esser presenti all’interno di un testo legislativo”. Inoltre, ha denunciato Ciccone, “c’è il concreto rischio che si crei un clima di odio verso le persone che la pensano diversamente dalla comunità Lgbt, così come il rischio di educazione coatta nelle scuole sugli stessi argomenti, facendo venire meno la libertà di educazione dei genitori”. Un clima di “criminalizzazione”, dunque, denunciato dal presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, e che andrebbe a colpire chi semplicemente la pensa diversamente.
Fonte: WebTv del Senato