31/08/2021

FLASH – Canada, attiviste chiedono al Parlamento di non collocare più detenuti maschi nelle carceri femminili

In Canada lo scorso giugno varie donne e gruppi di attivisti per la difesa dei diritti delle donne hanno inviato delle analisi ben documentate al Comitato permanente per la sicurezza pubblica e la sicurezza nazionale, esprimendo le loro preoccupazioni per la sicurezza delle donne in carcere, a causa della presenza di prigionieri maschi ospitati insieme a loro. La commissione parlamentare stava infatti analizzando il report sulla "Situazione attuale nelle carceri federali in relazione a rapporti di coercizione sessuale e violenza".

Tra le attiviste che hanno inviato un brief al Parlamento c’è anche Heather Mason, la quale negli ultimi due anni ha lottato per difendere i diritti delle donne in relazione a diverse problematiche carcerarie e molte delle donne con cui ha parlato hanno riferito di esperienze traumatiche con i prigionieri maschi.

Nel suo documento Mason ha descritto numerosi casi di donne che hanno denunciato azioni spaventose (compresi i crimini violenti) perpetrati da prigionieri maschi, come stupro, aggressione sessuale, esibizionismo (es. esporre i propri genitali alle donne) e molestie sessuali. Quest'ultimo reato include casi di pedofili condannati che si aggirano vicino a una donna e suo figlio (che facevano parte del programma madre-figlio) "facendo commenti sessisti e inappropriati".

Anche l’associazione “Keep Prisons Single Sex”, istituita nel 2020 per promuovere il diritto delle donne in carcere a essere detenute solo con persone dello stesso sesso e ad essere perquisite solo da agenti dello stesso sesso, ha presentato un report che mette in evidenza le vulnerabilità delle donne in carcere.

Il gruppo sottolinea che accogliere i detenuti maschi nelle carceri femminili aumenta il livello di rischio per le detenute, incluso quello di stupro, e che un'identità transgender non sembra fare alcuna differenza sostanziale per questo tipo di rischio. Inoltre, il brief sostiene che mettere i prigionieri maschi con le donne contraddice l’approccio di risposta al trauma (considerato la chiave per una riabilitazione di successo) e ha impatti psicologici negativi sulle donne, anche nei casi di detenuti maschi che si comportano in maniera corretta e non violenta.

Fonte: Women Are Human

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.