Nel febbraio del 2020 un grande rifugio per donne di Montreal ha licenziato Valérie Pelletier a causa di presunti post "transfobici" presenti sul suo account Facebook personale. In un'intervista con Plebity, Pelletier, una sopravvissuta dell'industria del sesso, ha condiviso pubblicamente la sua storia per la prima volta dopo aver tentato di ottenere giustizia attraverso il sistema giudiziario canadese.
Di fatto l'organizzazione, che afferma di accogliere incondizionatamente le donne senza giudizio, ha accolte le denunce che sono state lanciate contro Pelletier a causa della sua posizione femminista.
Nella sua intervista con Plebity, Pelletier descrive di essere stata chiamata a parlare con il direttore delle risorse umane, che le ha comunicato il suo licenziamento giustificandolo con queste parole: "abbiamo ricevuto due e-mail con schermate del tuo attivismo online ed è molto transfobico. Questo è incompatibile con i nostri valori”.
Si tratta dell’ennesima anticipazione di quello che potrebbe presto succedere anche in Italia se il ddl Zan venisse approvato definitivamente.
Fonte: 4W.pub