Nelle ultime settimane avevamo seguito la triste vicenda di Robert Hoogland, il padre canadese che è già in carcere da tempo per avere violato un divieto del tribunale che gli impediva di parlare pubblicamente della transizione sessuale della sua bambina, a cui lui ha cercato in tutti i modi di opporsi.
Robert ha ammesso di aver violato intenzionalmente il divieto e ha presentato un’autodichiarazione di colpevolezza per l’accusa di oltraggio alla corte. Nonostante questo pochi giorni fa è stato condannato a 6 mesi di carcere per oltraggio alla corte e 30 mila dollari di multa. Il comportamento del condannato, secondo la sua avvocata Carey Linde, è stato di “stoica accettazione”. Essendo questo il suo primo reato ed essendosi dichiarato colpevole, risparmiando alla corte le spese di un processo, Linde e il suo cliente considerano che la pena sia eccessiva.
Questa vicenda dovrebbe far riflettere molto tutti i sostenitori del ddl Zan, i quali affermano con sicurezza che non vi è alcun rischio di arrivare a una deriva liberticida. La condanna di Hoogland è solo l’ultimo dei numerosi casi simili che si sono susseguiti negli ultimi anni, casi che dimostrano chiaramente che queste leggi possono portare a conseguenze estremamente nefaste per la libertà di espressione e di opinione di un intero popolo.
Fonte: The Post Millenial