Caster Semenya è un'atleta sudafricana, «medaglia d’oro negli 800 metri femminili ai Mondiali di atletica leggera di Berlino con un vantaggio molto netto». Pur essendo donna, il suo corpo «produce naturalmente alti livelli di ormoni maschili, alti al punto da far presumere che ne possa trarre dei vantaggi competitivi». Per questo, nel 2019, il Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna (TAS) «aveva stabilito che Semenya dovesse sottoporsi a cure per diminuire il proprio livello di testosterone per poter gareggiare» ed ora il «Tribunale federale svizzero, il tribunale di più alto grado della Svizzera, ha rigettato il ricorso dell’atleta olimpionica». Insomma, al giorno d'oggi viene chiesto a una donna di abbassare i propri livelli di testosterone, naturalmente sviluppati, mentre pian piano ci si fanno sempre meno problemi se un uomo vuole gareggiare come donna, in quanto "si sente donna".
Fonte: Il Post