La Conferenza episcopale dei Paesi nordici ha diffuso una Lettera pastorale sulla sessualità umana in cui si precisa la posizione della Chiesa sulle questioni che ruotano attorno a quel movimento "politico e culturale" che assume come proprio simbolo l'arcobaleno (LEGGI QUI IL DOCUMENTO IN ITALIANO).
Nel ricordare che la Chiesa condanna ogni ingiusta discriminazione, qualunque sia, anche quella che si fonda sul genere o sull’orientamento sessuale, i presuli dissentono sulle proposte dei movimento LGBT che vogliono «una visione della natura umana che astrae dall’integrità incarnata della persona, come se il sesso fosse qualcosa di accidentale. E ci opponiamo - si legge - quando tale visione viene imposta ai bambini come una verità provata e non un’ipotesi ardita, e imposta ai minori come un pesante carico di autodeterminazione al quale non sono preparati».
La lettera, inoltre, esprime sconcerto di fronte ad una società tanto preoccupata per il corpo, ma che di fatto lo prende alla leggera, rifiutando, affermano ancora i vescovi del Paesi nordici, di vedere il corpo come segno di identità, e supponendo di conseguenza che l’unica individualità sia quella prodotta dall’autopercezione soggettiva. La questione che solleva preoccupazione è, secondo quanto scritto nel documento, costruire se stessi a propria immagine, non tenendo conto che invece siamo stati creati a immagine di Dio e che questa immagine di Dio nella natura umana si manifesta nella «complementarietà del maschile e del femminile».
Fonte: Vatican News