Monsignor Antonio Suetta, vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, ha tuonato contro il Festival di Sanremo, conclusosi lo scorso sabato, sottolineando l’assurdità di una trasmissione piena di «mancanze di rispetto, derisioni e manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana esibite in forme volgari e offensive». Attraverso un comunicato stampa il vescovo ha scritto che il suo intervento è doveroso ed è necessario «per esortare al dovere di giusta riparazione per le offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi».
Non solo le rappresentazioni blasfeme e oltre il limite della decenza del cantautore Achille Lauro, ma anche e soprattutto la performance – sempre all’interno di uno dei “quadri” di Lauro – di Rosario Fiorello, co-conduttore della di questa 71esima edizione del Festival accanto ad Amadeus. «Quanto al premio ‘Città di Sanremo’, attribuito ad un personaggio, che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine – ha scritto il vescovo - trovo che non rappresenti gran parte di cittadinanza legata alla fede e dico semplicemente ‘non in mio nome’».