17/11/2021

FLASH – In Australia alcuni giudici ritengono la prigione troppo dura per i transgender

A Brisbane, in Australia, un'ex infermiera ha evitato una pena detentiva dopo che un giudice ha stabilito che sarebbe stato troppo difficile per un individuo con un'identità transgender trascorrere del tempo dietro le sbarre. Il problema è che non si tratta di un caso isolato e sembra anzi che a Brisbane e in altre parti dell’Australia stia crescendo la riluttanza dei giudici a condannare, anche per reati gravi, imputati che si identificano come transgender.

In questo caso il trentasettenne Chloe Jessica Earle, che è un maschio e si identifica come una donna, si è dichiarato colpevole di due capi di estorsione e di stalking. Michael Bonasia, il suo avvocato, ha detto al giudice che il suo cliente sarebbe a rischio se messo in prigione. L'avvocato ha presentato i risultati di un rapporto psicologico, che ha stabilito che la prigione sarebbe stata incredibilmente dannosa per la salute fisica e mentale del suo cliente.

Il giudice della corte distrettuale di Brisbane Paul Smith gli ha dato ragione, pronunciandosi così durante la sentenza: "Non posso ignorare il fatto che come persona transgender con genitali maschili se tu andassi in una prigione maschile, la tua sicurezza sarebbe a rischio". Al posto del carcere, il giudice ha consegnato all'imputato un'ordinanza di correzione intensiva di 12 mesi, da svolgersi nella comunità.

In precedenza c’erano già stati dei casi simili, in cui i giudici si erano mostrati clementi con persone transgender che si erano macchiate di crimini ben più gravi.

Ad esempio Vetea Joseph Bunton, anche lui di Brisbane, era stato trovato in possesso di un dispositivo mobile che conteneva “15 immagini che ritraevano ragazzini di età compresa tra i cinque e i 16 anni che posavano nudi, facevano sesso orale o avevano rapporti anali, sia con altri giovani o adulti”.  Bunton Si era dichiarato colpevole, ma il suo avvocato aveva presentato un rapporto di uno psicologo forense, il quale aveva stabilito che le immagini erano state scaricate per "curiosità" a causa dei problemi riguardanti la sua "identità transgender" e la sua "identità sessuale".

Un giudice aveva respinto l'argomento e aveva condannato Bunton alla libertà vigilata, ma nel 2019 una Corte d'Appello ha ordinato che il verbale di condanna fosse cancellato a causa di "circostanze insolite", tra cui il "profilo psicologico" di Bunton.

Ancora più grave era stato il caso di Jeffrey Terrence Anderson, condannato per aver violentato un bambino di 12 anni e due bambini di sei anni mentre faceva il baby-sitter. Mentre Anderson era in prigione, gli agenti di correzione hanno trovato un racconto di tre pagine in cui descriveva in dettaglio una fantasia di stupro di un bambino di tre anni. Tuttavia, un giudice ha accettato l'affermazione di Anderson secondo cui gli ormoni sessuali incrociati che aveva iniziato a usare in prigione diminuivano il suo desiderio di violentare i bambini. Anderson è stato scarcerato il 4 giugno 2020.

Fonte: Women are Human

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