La denuncia della presenza della propaganda gender nelle scuole arriva direttamente sui canali ufficiali social ed è quella del Sottosegretario all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca, Rossano Sasso.
«Continuo a ricevere segnalazioni da tutta Italia di tentativi, più o meno riusciti, di manipolazione degli studenti in merito al ddl Zan e a questioni legate all'identità di genere» afferma Sasso in un post pubblicato oggi su Facebook.
«Alcuni docenti, addirittura - continua il Sottosegretario - si sarebbero spinti a tenere vere e proprie lezioni in classe sul provvedimento, come se il testo fosse già stato convertito in legge e dunque necessitasse di una illustrazione puntuale. Il tutto senza tenere in considerazione opinioni o proposte normative alternative, come se qualsiasi posizione non ricompresa nel ddl Zan debba essere censurata o bollata con l'infamante marchio dell'omofobia, come pare sia accaduto in alcune scuole. Mi sono immediatamente attivato - fa sapere Sasso - per circostanziare in maniera puntuale quanto mi è stato segnalato. Fermo restando il rispetto totale per la libertà d'insegnamento e l'autonomia dei docenti e delle scuole, saremmo di fronte a condotte che vanno contro ogni basilare principio pedagogico. In particolare perché, come denunciano numerosi genitori, tali lezioni sarebbero avvenute senza previo consenso informato e senza essere inserite nel patto di corresponsabilità educativa».
La denuncia del sottosegretario non finisce però qui, ma si arricchisce di altri particolari. «Come se non bastasse - precisa nel suo lungo post social - le scuole coinvolte avrebbero negato qualsiasi forma di contradditorio alle famiglie che ne avevano fatto formale richiesta. Si tratta dell'ennesimo tentativo di manipolare politicamente la comunità scolastica. Lo stesso era accaduto poche settimane fa con le linee guida sul gender nella regione Lazio, bloccate dal tempestivo intervento del ministero dell'Istruzione. Qui non si tratta di sacrosante battaglie contro ogni forma di violenza e discriminazione, temi sui quali siamo da sempre in prima linea, ma di subdole manovre per diffondere tra i minori ben identificate ideologie sull'identità di genere».
«Anche stavolta - conclude - le famiglie e il mondo delle associazioni non si rassegneranno in silenzio. E io sarò al loro fianco, come padre, come docente e come Sottosegretario all'Istruzione».
Fonte: Facebook
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