Una «tragedia» (seppur definita “delle buone intenzioni”), quella della transizione di genere per i minori. No. Non è una voce pro life e pro family a dirlo, la addirittura l’Economist, testata notoriamente progressista, che ha recentemente denunciato le enormi falle negli Stati Uniti e in generale della scienza, mettendo in guardia in particolare dal fatto che c’è appunto «leggerezza nella scienza nel valutare gli effetti collaterali della medicina di genere».
Secondo la testata - britannica ma ormai internazionale - «la scienza medica non dovrebbe funzionare in questo modo. I trattamenti dovrebbero essere supportati da un numero crescente di prove ben studiate che soppesano i rischi e i benefici dell’intervento». Proprio le «prove a sostegno delle transizioni di genere medicalizzate negli adolescenti sono - secondo l’Economist - preoccupantemente deboli».
Come se non bastasse, inoltre, l’Economist ha lanciato altri allarmi: innanzitutto quello secondo cui «l’efficacia e gli effetti collaterali dei trattamenti più comuni non sono ben compresi» e poi ha riportato l’incredibile crescita, definita un vero e proprio “boom”, di persone transgender pentite del percorso - spesso irreversibile - intrapreso.
Fonte: Economist