Nel Regno Unito un gruppo di organizzazioni "per l'uguaglianza trans" chiede che le carceri siano abolite e demonizzano le donne che denunciano la violenza sulle detenute da parte dei detenuti trans che "si sentono" donne.
Mermaids, Stonewall, Be: North, CliniQ, Consortium, Galop, Gendered Intelligence, GIRES e Sparkle descrivono il carcere come "un'esperienza pericolosa e dannosa per le persone trans" quando sono costrette alla "segregazione binaria" (cioè quando i maschi vanno nelle prigioni maschili). I giudici sono accusati di "transfobia culturale". Viceversa il sistema carcerario non sarà più necessario una volta che il "lavoro sessuale di strada" sarà legalizzato, gli alloggi per "gruppi di lavoratrici del sesso" non saranno più chiamati "bordelli", la disforia di genere sarà trattata con metodi trans-affermativi e l'isittuzione di "corsi di istruzione obbligatoria" per i transfobici saranno considerati un "percorso non punitivo". Viene condannato recisamente il "femminismo carcerario" che si va alleando col "femminismo transesclusivo".
Chi avesse voglia di leggere nel dettaglio le varie proposte di queste associazioni al fine di creare un nuovo mondo trans-inclusivo (che a noi sembra in realtà trans- dominato) veda womenarehuman.com