Martedì scorso l'Islanda è stata esaminata dagli altri Stati membri delle Nazioni Unite sul rispetto dei diritti umani. Il paese nordico è stato messo sotto scrutinio per il suo tasso estremamente alto di aborti selettivi di bambini con sindrome di Down. L’esame si è però concluso in un nulla di fatto e la stragrande maggioranza dei paesi alla fine non ha condannato questa pratica discriminatoria.
L'Islanda aveva attirato l’attenzione dei giornali internazionali nel 2017 quando CBS News aveva riferito che l'Islanda era vicina allo "sradicamento delle nascite di bambini con sindrome di Down". L'indignazione che ne era derivata aveva spinto il governo della nazione a rilasciare una dichiarazione in cui chiariva che non esisteva una politica del governo per eliminare la sindrome di Down. Tuttavia i dati mostrano che quasi il 100% dei bambini con questa diagnosi viene abortito.
Nell’incontro delle Nazioni Unite sui diritti umani di martedì solo due governi hanno criticato l'Islanda sulla questione dell'aborto selettivo dei bambini con sindrome di Down. Il delegato delle Filippine ha chiesto all'Islanda di prendere misure immediate ed efficaci per combattere la discriminazione contro le persone con disabilità, mentre l'Iran ha chiesto specificamente all'Islanda di affrontare il problema della discriminazione nei confronti delle persone con sindrome di Down.