In diversi paesi occidentali, ed in particolare in quelli anglosassoni, si stanno moltiplicando i casi in cui le nuove policy fatte per “includere” le persone transgender finiscono per discriminare altre categorie di persone ed in particolare le donne.
Ad esempio l'Università di Plymouth, in Inghilterra, è stata recentemente accusata di aver "manipolato psicologicamente" le studentesse con un poster che le avverte di non "sfidare" le persone transgender che usano il bagno "sbagliato".
Il poster, decorato con i colori della bandiera transgender, avverte così le donne: “Pensate che qualcuno stia usando il bagno ‘sbagliato’? PER FAVORE NON: sfidateli, fissateli, insultateli. INVECE, PER FAVORE: rispettate la loro privacy, rispettate la loro identità e occupatevi dei vostri impegni.
Sempre in Inghilterra, il National Police Chief's Council (NPCC) ha rilasciato delle linee guida che consentono agli agenti maschi che s’identificano come femmine di perquisire le donne in custodia. Lo ha rivelato un ex sovrintendente di polizia, Cathy Larkman, che ha riferito anche che le linee guida indicano che le sospettate che si oppongono alla perquisizione da parte di un ufficiale di sesso maschile potrebbero essere accusate di aver generato un "incidente di odio".
Negli Stati Uniti, invece, pochi giorni fa un gruppo di 22 leader della Camera del Partito Repubblicano ha inviato una lettera al segretario del Dipartimento per l'istruzione dell'amministrazione Biden, Miguel Cardona, esprimendo la loro contrarietà al piano di modificare la definizione del titolo IX per includere l'identità di genere. La lettera esorta in particolare Cardona a impedire ai maschi biologici di competere negli sport femminili a livello collegiale.