Una donna norvegese, lesbica, rischia di essere perseguita penalmente per il “semplice” fatto di aver difeso il sesso biologico. Nel dettaglio, infatti, la donna, la regista e attrice norvegese Tonje Gjevjon - che appunto è attualmente sotto inchiesta da parte delle autorità norvegesi - è accusata da una donna transgender per il fatto di aver detto che un qualsiasi uomo - transofender o meno - non può definirsi lesbica.
L’accusatrice/accusatore, infatti, è Christine Jentoft, una donna transgender che dichiara di essere una “madre lesbica” e che dopo le parole della Gjevjon l’ha accusata di “transfobia”. Quest’ultima aveva infatti pubblicato un post con scritto: “È impossibile per gli uomini diventare lesbiche così come è impossibile per gli uomini rimanere incinta. Gli uomini sono uomini a prescindere dai loro feticci sessuali“. Il reato contestato dalle autorità sarebbe quello di aver violato la legge che protegge l’ ”identità di genere e l’espressione di genere“.
Non è per la prima volta che la Gjevjon ha il coraggio di andare contro l’agenda politicamente corretta pro-transgender, che ha in passato più volte definito come “discriminatoria e dannosa” per le donne, soprattutto per le lesbiche, proprio perché vorrebbe appiattire e annullare le differenze di genere tra uomini e donne.
Fonte: Daily Mail