La Corte di Appello di Perugia, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto il senatore Simone Pillon da ogni imputazione e ha ordinato la restituzione delle somme che aveva dovuto versare agli esponenti di Arcigay a titolo di risarcimento.
Il processo è quello originato da alcune querele della associazione LGBT Omphalos Perugia per le espressioni usate dall’attuale senatore della Lega per denunciare la diffusione a studenti adolescenti durante un' assemblea d'istituto di materiale che forniva indicazioni su come "aumentare il piacere del partner" durante i rapporti omosessuali, e su come trovare le feste gay del locale "Be Queer" di Perugia.
Pillon aveva definito pornografici quei volantini. Nell’aprile del 2019 il Tribunale aveva dato torto al senatore, condannandolo in sede penale e imponendogli un pesantissimo risarcimento. Ora la Corte ha cancellato tutto, assolvendo l'esponente leghista pro family "perchè il fatto non costituisce reato".
«Sono molto soddisfatto della sentenza, che fa giustizia di anni di accuse assurde», ha dichiarato il senatore Pillon. «Mi auguro che da oggi in poi nessuno si permetta più di portare nelle scuole materiale criptopornografico o che inneggi all'ideologia omosessualista, oltretutto senza il consenso dei genitori».