L’ideologia gender continua ad avanzare, sfruttando nominalmente la lotta contro le discriminazioni. Spesso si tratta però, come anche in quest’ultimo caso, di battaglie che vengono portante avanti in nome di un’urgenza che non c’è.
A Ravenna, infatti, ora le persone transgender potranno avere l'abbonamento dell'autobus con l'indicazione del proprio nome di elezione e non di quello anagrafico. La novità arriva da una decisione della società del trasporto pubblico locale, Start Romagna, che non limiterà l'opportunità al solo territorio ravennate. Seconda la stampa locale Ravenna sarebbe la prima città in Italia ad aver preso una decisione simile.
Il caso da cui è partita la 'rivoluzione' sugli abbonamenti ai mezzi pubblici ha interessato una ragazza che da circa tre anni ha avviato un percorso per una transizione di genere, ma che al momento per la burocrazia risulta essere ancora di sesso maschile. Per questo per più di un anno ha preferito acquistare il biglietto singolo nel tragitto casa-scuola perché impossibilitata ad avere l'abbonamento, non collimando il nome utilizzato normalmente con quello ancora presente nel documento.
L’iniziativa sarebbe stata avviata dopo che un giorno la ragazza ha dimenticato il biglietto e a un controllore ha dovuto pronunciare il nome registrato all'anagrafe per l'identificazione. Insomma sulla base di un problema isolato si è voluto stravolgere un intero sistema favorendo ancora una volta le lobby LGBT.
Fonte: ANSA