Buone notizie da Madrid, dove il Parlamento ha deciso di andare in controtendenza, bocciando la proposta di legge che consentirebbe anche ai dodicenni il cambio di sesso senza il consenso dei genitori, e l'autodeterminazione di genere sui documenti.
Come riportato da Avvenire, “la nuova proposta legislativa, denominata “ley trans” e depositata martedì da Esquerra Republicana di Catalunya e dal Gruppo misto, che ricalca la bozza redatta a febbraio dal ministero dell’Uguaglianza diretto da Irene Montero di Unidas Podemos, non ha superato la prima grande prova: l’ammissione all’iter parlamentare.
L’opposizione del centro-destra, Partido Popular e Vox, ma soprattutto l’astensione del Psoe, hanno portato alla bocciatura, con 78 voti a favore, 143 contrari e 120 astensioni. Si è trattato di un escamotage al blocco in Consiglio dei ministri del controverso testo della Montero, che stabilisce la libera autodeterminazione del genere, rivendicata dalle associazione Lgtbq”.
Si tratta di un importante decisione, soprattutto se si considerano i contenuti estremi della proposta che “stabilisce che una persona transessuale possa cambiare nome e sesso nel Registro civile con una mera dichiarazione, e senza una diagnosi di salute mentale e un certificato che avalli un trattamento ormonale di almeno 2 anni, previsti dalla normativa vigente fin dal 2007. Inoltre riconosce anche ai minori fra i 12 e i 16 anni la possibilità di sollecitare un cambio di sesso con l’avallo di un genitore o di un tutore legale e, nel caso in cui questi fossero contrari, prevede che sia nominato un difensore giudiziario”.
Ci auguriamo che anche il Senato italiano segua l’esempio del Parlamento spagnolo e chiuda le porte al ddl Zan e all’imposizione dell’ideologia Gender.
Fonte: Avvenire