Una docente di religione «è stata aggredita da uno studente di quinta superiore che le ha lanciato una bottiglietta d’acqua e sputato». Stava solo cercando di affrontare il tema dell'aborto, dell'adozione e dell'accoglienza della vita con i ragazzi. Evidentemente, la dittatura del politicamente corretto sta cercando di annebbiare le menti, in modo che certi argomenti diventino indiscutibili. Strano che i promotori dell'aborto, sedicenti paladini della libertà, siano i primi a censurare e aggredire chi la pensa diversamente.
Pro Vita e Famiglia Onlus esprime il suo massimo sostegno alla docente e continua ad incoraggiare tutti gli insegnanti a farsi portatori di verità, per smontare gli indottrinamenti mediatici contro la vita e la famiglia.
Fonte: Imola Oggi