Ungheria e Polonia hanno posto il veto sulle conclusioni del Consiglio UE di Giustizia relative alla strategia della Commissione sui diritti dell'infanzia. Ad annunciarlo, la ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga: "Continueremo a resistere alla pressione della lobby LGBTQ.
Poiché alcuni Stati hanno insistito strenuamente affinché gli attivisti LGBT fossero ammessi nelle nostre scuole, io e il collega polacco abbiamo dovuto usare il veto". La strategia prevedeva azioni volte a porre fine alle mutilazioni genitali, contrastare il bullismo online dei giovani LGBT e migliorare la libera circolazione per le famiglie arcobaleno.
La Polonia e l’Ungheria hanno ben compreso che questi programmi di facciata sono solo un pretesto che verrà sfruttato da quelle lobby che da anni cercano d’introdurre l’ideologia LGBT all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
Fonte: ANSA