Nonostante la persistente controversia sul fatto che dei detenuti transgender maschi vengono ospitati nelle carceri femminili, il Ministero della Giustizia inglese (MoJ) non disaggrega gli autori di reati sessuali transgender per sesso. Nel frattempo, gli ideologi di genere affermano che le “donne trans” (ovvero i maschi transgender) non rappresentano una minaccia maggiore per la popolazione femminile rispetto alle donne stesse.
La nuova analisi preliminare applicata alle statistiche sui reati sessuali transgender del Ministero della Giustizia, ottenute nelle richieste di Freedom of Information (FoI), racconta però un'altra storia. In assenza di disaggregazione per sesso, questa misura del reato sessuale pro capite nella popolazione transgender (entrambi i sessi) è già di gran lunga superiore a quella della popolazione femminile.
Ma è la netta differenza nella propensione all'offesa sessuale tra maschio e femmina, che è la chiave della controversia sulla segregazione sessuale negli spazi pubblici per la protezione sessuale della popolazione femminile.
Espressa statisticamente, questa misura del reato sessuale pro capite, chiamata "propensione all'offesa sessuale" (PTSO), come derivata dalle statistiche sulla popolazione e sui reati sessuali del governo del Regno Unito su tre anni (2017, 2018 e 2019) mostra che la percentuale di autori di reati sessuali nella popolazione transgender (entrambi i sessi) è tra 35 e 90 volte superiore rispetto a quella della popolazione femminile (e leggermente inferiore a quella della popolazione maschile).
Questi dati dimostrano chiaramente che è molto rischioso rinchiudere uomini transgender insieme a delle donne, che sono chiaramente le vittime principali di tutti i reati di natura sessuale.
Fonte: Women are Human