Uno studio ad ampio raggio dal Regno Unito ha concluso che le atlete transgender - cioè i maschi biologici che si identificano come femmine - hanno vantaggi fisici rispetto alle concorrenti femminili biologiche, soprattutto negli sport in cui "essere più grandi, più forti, più in forma e più veloci" fa la differenza.
Lo studio ha anche affermato che un'opzione per mantenere le cose eque potrebbe essere la creazione di categorie di competizione "aperte" che includono gli atleti transgender.
Lo studio contiene delle riflessioni anche sulla sicurezza delle competizioni, in particolare negli sport che implicano il contatto (basket), la collisione (rugby) o il combattimento (boxe, arti marziali).
"Le donne transgender hanno in media probabilità di mantenere un vantaggio fisico in termini di struttura muscolare, resistenza e forza", ha aggiunto lo studio. "Tali differenze fisiche influenzeranno anche i parametri di sicurezza negli sport che prevedono il combattimento, la collisione o il contatto".
Inoltre, lo studio ha affermato che "è improbabile che la soppressione del testosterone garantisca l'equità tra le “donne” transgender e le femmine biologiche negli sport".
Fonte: Blaze Media