Luis Miguel Alvarez Lezcano è un uomo trans di 30 anni di origini paraguaiane che, nel marzo 2020, era stato fermato dalla polizia per un controllo e aveva fornito agli agenti il suo nome femminile, Pamela, che dice di usare da circa 15 anni.
La polizia aveva proceduto a denunciarlo per falsa attestazione a pubblico ufficiale, ma durante il processo il giudice ha deciso di assolverlo, affermando che il fatto non sussiste, perché Luis, come riportato da La Repubblica, “ha indicato le generalità nelle quali si riconosce ed è riconosciuto nell'ambiente sociale di riferimento".
Il giudice ha spiegato che “è da ritenere che, nel declinare le false generalità è mancata anche la coscienza e la volontà di mentire dal momento che aveva in tal modo inteso indicare le generalità nelle quali (per ragioni di identità di genere) si riconosce ed è riconosciuto nell'ambiente sociale di riferimento. Assenza di dolo ancora più evidente se si pensa alla pressoché immediata messa a parte degli operanti del fatto di essere transessuale".
Il ddl Zan non è ancora passato, ma questo caso dimostra come una parte della magistratura sia già intenzionata ad applicare il concetto di Identità di genere contenuto nel ddl per dirimere questioni legali. Vedremo se si tratta di un caso isolato o soltanto del primo di una lunga serie.
Fonte: La Repubblica