Le donne continuano a essere discriminate nel mondo dello sport, dove molti atleti maschi transgender stanno superando i record delle categorie femminili. Proprio in questi giorni negli Stati Uniti, a Filadelfia, un individuo maschio trans, dopo aver gareggiato come maschio per tre anni, di recente è passato alle categorie femminili di nuoto e immersione della National Collegiate Athletic Association (NCAA) e ha battuto i record femminili in due eventi.
SwimSwam, un'agenzia di stampa specializzata in nuoto agonistico, pallanuoto e nuoto sincronizzato, ha riferito il 20 novembre che Lia Thomas, senior presso l'Università della Pennsylvania, "ha bruciato i record femminili di Penn" nei 200 e 500 metri individuali e ha “spazzato via” il record sui 100 metri individuali.
Thomas ha vinto i 200 liberi con il tempo di 1:43.47, battendo la compagna di squadra più vicina, Bridget O'Leary, di 6,1 secondi. SwimSwam ha notato che è il secondo tempo libero femminile più veloce della nazione finora in questa stagione. Thomas ha rilasciato questa dichiarazione a Penn Today: "Essere trans non ha influito sulla mia capacità di praticare questo sport ed essere in grado di continuare è molto gratificante".
Sui social però, molte donne hanno giustamente gridato allo scandalo: “È un maschio che sta nella categoria femminile. Perché dobbiamo dimostrare che abbia un vantaggio? Gli uomini indeboliti non sono donne. Gli adulti non gareggiano negli U15 anche se hanno subito lesioni alla testa". Un'altra donna ha twittato: "È così ingiusto. Le donne non hanno la possibilità di raggiungere i record stabiliti dai maschi. Come qualcuno possa fare questo e non sentirsi un imbroglione proprio non lo capisco”.
Fonte: Women are Human