Mentre in Italia vengono censurati i cartelloni di Pro Vita & Famiglia sui pericoli derivanti dall’utilizzo della RU486, negli Stati Uniti più di cento senatori e membri del Congresso degli Stati Uniti la scorsa settimana hanno chiesto alla Food and Drug Administration (FDA) di applicare le precauzioni di sicurezza per quanto riguarda la distribuzione di pillole abortive, osservando che i farmaci hanno documentato effetti collaterali pericolosi e talvolta letali.
All'inizio di questo mese, l'amministrazione Biden ha infatti allentato le restrizioni sugli aborti farmacologici a domicilio, una vittoria significativa per i gruppi pro-aborto. In un'inversione di tendenza di una politica dell'era Trump, la commissaria della FDA Janet Woodcock ha affermato che la sua agenzia smetterà di applicare una restrizione che richiedeva alle donne di ottenere il primo farmaco nel regime a due dosi, il mifepristone, di persona da un medico. La FDA consentirà ora alle donne di ottenere le pillole per posta durante la pandemia di coronavirus.
A seguito della mossa dell'amministrazione Biden, i gruppi pro-vita si sono affrettati a sottolineare i dati della FDA del 2018 che mostrano 768 ricoveri e 24 decessi dal 2000 tra le donne che usano pillole abortive, insieme a migliaia di casi di infezioni, perdite di sangue che richiedono una trasfusione e altri eventi avversi.
Anche in Italia il governo ha recentemente facilitato l’accesso alle pillole abortive e chiunque provi a sottolineare i gravi rischi per la salute delle donne viene censurato, come successo ad esempio nel caso dei cartelloni di Pro Vita & Famiglia contro la RU486 rimossi a Trento.
Fonte: The Daily Wire