In Illinois negli Stati Uniti diversi uomini violenti sono stati trasferiti in una prigione femminile negli ultimi mesi senza preavviso pubblico, dopo che un tribunale distrettuale ha deciso che le carceri statali non dovrebbero ospitare automaticamente i detenuti sulla base dei loro genitali o del loro aspetto fisico. Uno degli uomini è stato poi messo in isolamento dopo che un'indagine ha stabilito che aveva violentato in carcere diverse donne dopo aver interrotto l’assunzione di ormoni.
L'American Civil Liberties Union (ACLU) ha lavorato a stretto contatto con gli uomini per aiutarli a ottenere i trasferimenti, intentando un'azione collettiva per loro conto. Sebbene i nomi di nascita degli uomini rimangano i loro nomi legali, l'ACLU ha fatto usare agli uomini nomi falsi e femminili su tutti i documenti del tribunale. Ciò ha avuto l'effetto di impedire che i precedenti penali di violenza sessuale degli uomini che richiedevano il trasferimento venissero resi noti al pubblico.
Il dottor William Puga, capo della psichiatria IDOC (il Comitato che sovrintende la sicurezza, il collocamento e il trattamento dei detenuti che si identificano come transgender) ha riferito che i detenuti maschi non sono stati “ben accolti" nella prigione femminile: "Molte donne affidate all'IDOC sono state esposte a violenze domestiche, fisiche o emotive e sono quindi spaventate dai prigionieri maschi”. Tuttavia, "queste difficoltà non hanno dissuaso il Comitato dal considerare le richieste di trasferimento su base individuale".
In questi giorni è inoltre emerso che in un sondaggio non ancora pubblicato le agenti carcerarie scozzesi hanno riferito di essere a disagio per il fatto di dover perquisire i prigionieri transgender con genitali maschili che sono ospitati nelle carceri femminili.
Fonte: Women are Human